Superbonus 110%, ottime notizie per i borghi antichi

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura

Le novità del Decreto Rilancio potrebbero rappresentare un’ottima occasione per i borghi antichi o abbandonati.

Al passaggio dalla Camera al Senato, il DR ha registrato alcune modifiche nel suo articolo 119. Tali modifiche si riferiscono all’introduzione di un “superecobonus” con un’estensione del 110% dello sconto su queste misure per migliorare l’efficienza energetica di edifici, che prevedono le restrizioni specificate dal Codice dei beni culturali e paesaggistici (decreto legislativo del 22 gennaio 2004, paragrafo 42) a quelli che sono bloccati dalle normative ambientali.

Il paesaggio affascina non solo gli edifici dei centri storici della città, ma anche quelle antiche città, forse abbandonate, sparse in tutta Italia. Per quanto riguarda le decisioni di attuazione, i termini adeguati per convertire in legge il decreto di cancellazione (18 luglio) non consentono al Senato di modificare il testo.

Il Superbonus 110% come occasione di riqualificazione

Tra le opere dedicate agli edifici storici in grado di soddisfare i requisiti del Superbonus 110%,  ad esempio, l’installazione di pannelli fotovoltaici, che è vietata in alcuni edifici. L’emendamento proposto dalla maggioranza stabilisce che per gli oggetti immobiliari in cui è richiesta la proprietà culturale, e quindi per gli oggetti che non possono essere sottoposti a lavori eccessivamente invasivi, le detrazioni possono essere aumentate al 110% (oggi il limite è fissato al 50%). Tuttavia, la detrazione si applica a tutte le misure per migliorare l’efficienza energetica, a condizione che alla fine dei lavori l’edificio migliori in due classi energetiche.

Ma un superecobonus potrebbe essere una manna dal cielo per tutti quei borghi abbandonati, cosiddetti “fantasma”. E il numero di queste realtà non è basso in Italia, anzi. Molti villaggi hanno cercato di popolarsi vendendo le loro case a un prezzo simbolico o tassando i pensionati di ritorno dall’estero, ma con risultati molto scarsi. Secondo l’Unione Nazionale dei Comuni delle Comunità e dgli Enti Montani, sarebbe sufficiente che il 15% delle case vuote fosse popolato per avere altri 300.000 abitanti. L’adattamento di un edificio può costare 2 miliardi di euro per il restauro e decine di migliaia di nuovi dipendenti.

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