(QuiFinanza.it) Dopo vari annunci da parte del Governo sull’abolizione del superbollo auto, la Commissione Finanze della Camera ha ultimato l’esame della legge delega di riforma fiscale. L’assemblea ha approvato un emendamento che prevede di “valutare l’eventuale e progressivo superamento” dell’imposta indiretta sulle vetture diesel di grossa cilindrata.
Dopo le promesse del ministro Matteo Salvini e i conti da parte del Parlamento, la Commissione ha modificato l’aspetto che riguarda le coperture finanziarie per l’abolizione del superbollo. Ora la “rivoluzione” potrà finalmente partire. Oppure no?
Tasse, taglio alle micro-imposte: dal superbollo alla laurea.
Cos’è il superbollo e chi deve pagarlo
Iniziamo con un ripasso su cos’è il superbollo. Si tratta di un’imposta indiretta che si affianca al più conosciuto bollo auto, che grava sui possessori di autovetture e autoveicoli con una potenza superiore a 185 kW (o 251 cavalli). Per ogni kiloWatt che eccede tale soglia, verrà applicato un aumento di 20 euro sulla tassa di proprietà.
Il peso dell’imposta, introdotta nel luglio 2011, viene determinato anche dall’anno di immatricolazione del veicolo: il superbollo si riduce infatti a 12 euro dopo 5 anni, a 6 euro dopo 10 anni, a 3 euro dopo 15 anni e viene abolito del tutto dopo i 20 anni di “vita” della vettura. Nel giro di 13 anni, il superbollo è costato circa 1,2 miliardi di euro agli automobilisti italiani, stando ai calcoli di Federcarrozzieri. Vale a dire: 100 milioni di euro ogni anno.
Quanto c
© QuiFinanza