(Money.it) Riguardo all’eredità spesso si sente parlare della rappresentazione, un principio per cui alcune persone diventano eredi del defunto sostituendo un altro avente diritto. La rappresentazione è un meccanismo piuttosto utile per la disciplina ereditaria, ma deve sottostare a precise regole. Vediamo cos’è la successione per rappresentazione e come funziona.
Cos’è la rappresentazione?
La rappresentazione è un meccanismo che opera all’interno della successione, in cui un chiamato all’eredità è sostituito da un altro, che entra di diritto nell’asse ereditario, con eguale quota del soggetto rappresentato. Proprio in virtù di questo principio, la quota ereditaria destinata a una persona, per l’appunto il chiamato all’eredità, non è persa ma attribuita a un altro soggetto, che diviene chiamato all’eredità, e nemmeno distribuita fra gli altri eredi.
Il principio di rappresentazione si applica, quando ci sono le condizioni possibili, tanto nella successione per legge che in quella testamentaria, a seconda delle circostanze con alcune differenze.
Come funziona la successione per rappresentazione
La rappresentazione è uno dei metodi principali che si applica quando un chiamato all’eredità non può o non vuole ereditare. Alla morte di un soggetto, infatti, ci sono una serie di persone che per legge o testamento hanno diritto a ricevere una quota dell’eredità. Queste persone si dicono per l’appunto chiamate all’eredità, in quanto possono rifiutare oppure accettare, diventando eredi.
Se uno dei chiamati all’eredità rifiuta o non può accettare l’eredità, rimane una sorta di posto vacante. In questo caso, inte
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