Successione ereditaria: i diritti del coniuge erede legittimario

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
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Diritti legittimari: quando l'eredità non basta per tutti, cosa succede al beneficiario?

La successione ereditaria può diventare complessa, soprattutto quando ci sono più eredi legittimari coinvolti. Nel caso in cui una persona muore e lascia un testamento, il coniuge superstite ha sempre diritto a una parte del patrimonio, a meno che non ci siano disposizioni specifiche che vadano a modificare questa situazione. Le quote di eredità variano in base alla presenza di figli o altri parenti stretti.

Coniuge senza figli

Quando il defunto lascia il coniuge ma non ha figli, il coniuge superstite eredita almeno la metà del patrimonio. La restante metà del patrimonio è considerata “quota disponibile” e può essere destinata a chiunque il testatore desideri, tramite testamento. Questa disposizione offre al coniuge una protezione significativa, garantendo una sicurezza economica anche in assenza di figli.

Coniuge con figli

Se il defunto lascia un coniuge e un figlio, il patrimonio viene diviso in modo tale che al coniuge superstite spetti almeno un terzo, mentre al figlio spetta un altro terzo. La rimanente parte, pari a un terzo, è la quota disponibile che il testatore può assegnare a chi preferisce. In caso di due o più figli, la divisione cambia leggermente: il coniuge riceve un quarto del patrimonio, mentre metà del patrimonio viene divisa in parti uguali tra i figli. Anche in questo scenario, un quarto del patrimonio rimane come quota disponibile.

Coniuge senza figli ma con genitori

Nel caso in cui il defunto abbia genitori ma non figli, il coniuge superstite ha diritto a metà del patrimonio. Un quarto va ai genitori e l’ultimo quarto è la quota disponibile. Questa suddivisione garantisce che sia il coniuge sia i genitori del defunto ricevano una parte dell’eredità, rispettando le norme di successione stabilite dalla legge.

Diritti del coniuge superstite

Oltre alla quota di patrimonio ereditario, il coniuge superstite ha diritto di abitazione sulla casa coniugale e di utilizzo dei mobili presenti all’interno della stessa al momento dell’apertura della successione. Questo diritto, sancito dall’articolo 540, comma II del Codice Civile, garantisce al coniuge la possibilità di continuare a vivere nella residenza familiare. Tuttavia, tali diritti gravano sulla porzione disponibile del patrimonio e, se questa non è sufficiente, possono incidere sulla quota riservata al coniuge e, eventualmente, sulla quota dei figli.

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