(Finanza.com) Finanza Stop reddito di cittadinanza: in 112mila sono attivabili al lavoro
Proseguono le polemiche sulla decisione del governo Meloni di mettere fine al reddito di cittadinanza per 169mila famiglie. Ai diretti interessati è arrivata una comunicazione tramite sms o email, attraverso la quale sono stati informati sul fatto che non avrebbero più ricevuto il sussidio. L’esecutivo, adesso, tenta di correre ai ripari tentando di fornire alcune spiegazioni, che appaiono come un’ulteriore beffa per le 250mila persone che non ricevo più il reddito di cittadinanza.
Il timore, ora come ora, è che lo stop al sussidio possa far scoppiare una bomba sociale. Preoccupazione che sembra non essere stata raccolta da Marina Calderone, Ministro del Lavoro, che nel corso della question time del 2 agosto, ha affermato che sono state registrate 39 iniziative nel 2023, di cui tre dal 28 luglio. Nel complesso non hanno fatto rilevare particolari turbative. Anche il presidio di Napoli del 31 luglio nei pressi della sede Inps ha visto la partecipazione di circa 30 persone.
112mila nuclei familiari sono attivabili al lavoro
Sono 169mila i nuclei familiari che non potranno più percepire il reddito di cittadinanza. Secondo Marina Calderone di questi 112mila risultano essere attivabili sul patto del lavoro. Il 35% di questi ultimi, ora come ora, risulta essere iscritto ad una delle politiche attive previste. Questo significa, in altre parole, che questi soggetti dal prossimo 1° settembre 2023 avranno la possibilità di beneficiare del contributo erogato grazie al Supporto per la Formazione e Lavoro, che è pari a 350 euro.
Il Ministro ha, inoltre, ribadito che quanti non sono attivabili al lavoro continueranno a percepire il reddito di cittadinanza. La Calderone ha sottolineato, infatti, che il limite temporale dei sette mesi di tempo, che è stato previsto dall
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