Stipendi, pensioni e bollette: cosa c’è nel Def appena approvato

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(Money.it) È stato approvato dal Consiglio dei ministri il Documento di economia e finanza per il triennio 2024-2026.

Con il via libera al testo del documento programmatico vengono sciolti i dubbi rispetto ad alcuni punti del programma di governo, in particolare su cosa succederà nei prossimi mesi. In particolare, viene fatta chiarezza su come verrà speso il tesoretto di 3 miliardi, mettendo di fatto la parola fine alle speranze di coloro che speravano in una riforma delle pensioni che potesse portare al superamento della legge Fornero: non sarà così, almeno per quest’anno, visto che le risorse risultanti dal Def verranno spese per il taglio del cuneo fiscale, comportando di fatto un nuovo aumento degli stipendi dopo quanto già fatto dalla scorsa legge di Bilancio.

A tal proposito, vediamo cosa c’è – e cosa no – nel Documento di economia e finanza approvato dal Consiglio dei ministri nella serata di martedì 11 aprile 2023.

Le stime di crescita del Def

Buone notizie per l’economia italiana: il prodotto interno lordo quest’anno crescerà dell’1% su base programmatica, mentre per il 2024 è attesa una crescita dell’1,5%.

Come spiegato dal ministero dell’Economia, nello scenario tendenziale per il Pil è prevista una crescita dello 0,9% nel 2023 e dell’1,5% per il prossimo anno. Per quanto riguarda l’indebitamento netto vengono mantenuti gli obiettivi già indicati nel documento dello scorso novembre: confermato quindi il 4,5% per il 2023, mentre si scenderà al 3,7% nel 2024 e a 3 milioni nel 2025, fino ad arrivare a 2,5 miliardi di euro nel 2026.

Il vantaggio è che per il momento la stima di deficit tendenziale è pari al 4,35% per l’anno in corso, al di sotto di quello che è l’obiettivo prefissato: ciò permette di recuperare un tesoretto di circa 3 miliardi di euro che il governo Meloni potrà utilizzare per le riforme.

Soldi comunque non sufficienti per approvare tutti i punti del proprio programma, ragion per cui nella maggioranza è stata necessaria una scelta che, come appena ufficializzato, premia un nuovo taglio al cuneo fiscale.

Anche perché un atteggiamento prudente è necessario alla luce di un quadro economico-finanziario che rimane incerto e rischioso a causa di:

  • guerra in Ucraina;
  • tensioni geopolitiche elevate;
  • rialzo dei tassi d’interessi;
  • affiorare di localizzate crisi nel sistema bancario e finanziario internazionale.

Alla luce di ciò, ecco quali sono le scelte certificate dal Def.

Via libera al nuovo aumento degli stipendi

Il tesoretto di oltre 3 miliardi, a valere sull’anno in corso, verrà destinato al taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con reddito medio-bassi. Si s


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