Stipendi, il piano Meloni per aumentarli: no al salario minimo, sì al taglio delle tasse

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Giorgia Meloni dal palco del congresso Cgil ha fatto chiarezza sul piano del governo per aumentare gli stipendi. D’altronde il ritardo dei salari italiani – “che non crescono da trent’anni” – è un problema noto, mentre da tempo si discute delle possibili soluzioni.

A tal proposito, la presidente del Consiglio – all’indomani dell’approvazione della legge delega della riforma fiscale – ha fatto chiarezza su quali sono gli obiettivi dell’Esecutivo e su come punta a raggiungerli. Intanto, così come risposto a Elly Schlein nel question time di pochi giorni fa, Meloni ha ribadito che il salario minimo non è la soluzione per aumentare gli stipendi.

Piuttosto, il governo intende perseguire la strada della crescita economica mettendo aziende e lavoratori nella condizione di generare ricchezza.

No al salario minimo, serve puntare sulla crescita economica

Secondo Giorgia Meloni, il salario minimo non è la risposta all’emergenza dei salati in quanto “favorirebbe i soliti”. Dal momento che gli stipendi italiani sono “gli unici a essere più bassi rispetto agli anni ‘90”, serve assolutamente puntare tutto sulla crescita economica. Poi un chiaro attacco al Movimento 5 stelle:

Veniamo da un mondo in cui si pensava di abolire la povertà e creare lavoro per decreto.

Oggi come allora, visto che “qualcuno chiede che sia lo Stato, per legge, a creare un salario elevato”. Così come il Reddito di cittadinanza non era la strada giusta, non lo è neppure il salario minimo in quanto “la ricchezza la creano le aziende e i loro lavoratori”, mentre il compito dello Stato è di f


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