(BorsaeFinanza.it) La sterlina quest’anno è la regina tra le più grandi valute mondiali, avendo conseguito la migliore performance nell’ambito delle divise del G-10. Questa settimana ha raggiunto il massimo da giugno 2022 rispetto al dollaro USA, complice anche il forte rallentamento del biglietto verde in questi ultimi mesi. Il vento in poppa della moneta britannica potrebbe essere ricondotto a un nugolo di fattori che la fanno preferire dagli investitori in questo momento. Primo tra tutti un’economia resiliente che, abbinandosi a un’inflazione ancora superiore al 10%, probabilmente spingerà la Bank of England a non tergiversare troppo sul rialzo deciso dei tassi d’interesse.
Da altre parti non c’è invece tutta questa sicurezza che le Banche centrali continuino a stringere sulla politica monetaria. Sia l’Europa che gli Stati Uniti hanno visto il carovita rallentare, ma ora soprattutto si è aggiunta una crisi bancaria che minaccia la stabilità del sistema finanziario, rendendo tangibile il pericolo di scaraventare l’economia in recessione. La divergenza di politica monetaria tra gli istituti centrali potrebbe quindi essere il vero cavallo di battaglia della sterlina nei prossimi mesi. L’ipotesi è avvalorata dal fatto che sui mercati obbligazionari britannici sembra sia tornata la calma, dopo l’avventuroso piano di espansione fiscale che era stato portato avanti dal precedente governo Truss e che aveva scatenato una magnitudo finanziaria.
Sterlina: va
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