Stellantis: tra joint venture e nuove opportunità

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Stellantis

Stellantis, nonostante il trend positivo del Ftse Mib, ha registrato oggi una battuta d’arresto e dopo quattro sessioni consecutive di rialzi con un incremento di oltre due punti percentuali nella giornata di ieri, il titolo ha subito un calo dello 0,4%, attestandosi a 21,340 euro. In questa giornata sono state scambiate oltre 2,5 milioni di azioni, a fronte di una media degli ultimi 30 giorni di quasi 10 milioni.

Stellantis – chiusura del 15 maggio 2024 – Credit: TradingView

Accordo con Leapmotor per le auto elettriche cinesi

Le recenti notizie hanno catturato l’attenzione degli investitori, dove, in base all’accordo siglato lo scorso ottobre, Leapmotor International, una joint-venture in cui Stellantis detiene il 51% e Leapmotor il 49%, ha annunciato l’inizio delle vendite dei modelli elettrici del gruppo cinese tramite la rete Stellantis. Le vendite partiranno a settembre in vari paesi europei tra cui Francia, Italia e Germania, per poi espandersi nel quarto trimestre del 2024 anche in India, Asia Pacifico (esclusa la Cina), Medio Oriente, Africa e Sud America.

L’obiettivo è di aprire 200 punti vendita entro la fine dell’anno, con un’espansione a 500 entro il 2026, in cui i primi due modelli lanciati saranno il T03 nel segmento A, con un’autonomia di 265 km, e il C10 nel segmento D, con un’autonomia di 420 km.

L’azienda prevede di aggiungere almeno un nuovo modello ogni anno nei prossimi tre anni, includendo un SUV nel 2025 e una berlina nel 2026.

Commenti degli analisti e impatto dei dazi

Gli analisti di Equita SIM hanno valutato positivamente l’accordo, sottolineando che l’offerta di veicoli elettrici di Leapmotor è complementare a quella di Stellantis e si configura come una collaborazione che arricchisce la gamma di prodotti elettrici a prezzi accessibili per il mercato di massa, accelerando la penetrazione del gruppo in mercati dove la sua presenza è attualmente limitata, in particolare in Asia.

Recentemente, l’amministrazione Biden ha annunciato un significativo aumento dei dazi sui prodotti cinesi, tra cui veicoli elettrici, batterie al litio, chip e alcuni tipi di acciaio e alluminio, dazi che sono aumentati dal 27,5% al 102,5%, mentre quelli sulle batterie al litio dal 7,5% al 25%. Secondo gli analisti, l’impatto immediato dei nuovi dazi sarà limitato, poiché la penetrazione delle auto elettriche cinesi è ancora contenuta.

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