Stellantis, nonostante il trend positivo del Ftse Mib, ha registrato oggi una battuta d’arresto e dopo quattro sessioni consecutive di rialzi con un incremento di oltre due punti percentuali nella giornata di ieri, il titolo ha subito un calo dello 0,4%, attestandosi a 21,340 euro. In questa giornata sono state scambiate oltre 2,5 milioni di azioni, a fronte di una media degli ultimi 30 giorni di quasi 10 milioni.
Accordo con Leapmotor per le auto elettriche cinesi
Le recenti notizie hanno catturato l’attenzione degli investitori, dove, in base all’accordo siglato lo scorso ottobre, Leapmotor International, una joint-venture in cui Stellantis detiene il 51% e Leapmotor il 49%, ha annunciato l’inizio delle vendite dei modelli elettrici del gruppo cinese tramite la rete Stellantis. Le vendite partiranno a settembre in vari paesi europei tra cui Francia, Italia e Germania, per poi espandersi nel quarto trimestre del 2024 anche in India, Asia Pacifico (esclusa la Cina), Medio Oriente, Africa e Sud America.
L’obiettivo è di aprire 200 punti vendita entro la fine dell’anno, con un’espansione a 500 entro il 2026, in cui i primi due modelli lanciati saranno il T03 nel segmento A, con un’autonomia di 265 km, e il C10 nel segmento D, con un’autonomia di 420 km.
L’azienda prevede di aggiungere almeno un nuovo modello ogni anno nei prossimi tre anni, includendo un SUV nel 2025 e una berlina nel 2026.
Commenti degli analisti e impatto dei dazi
Gli analisti di Equita SIM hanno valutato positivamente l’accordo, sottolineando che l’offerta di veicoli elettrici di Leapmotor è complementare a quella di Stellantis e si configura come una collaborazione che arricchisce la gamma di prodotti elettrici a prezzi accessibili per il mercato di massa, accelerando la penetrazione del gruppo in mercati dove la sua presenza è attualmente limitata, in particolare in Asia.
Recentemente, l’amministrazione Biden ha annunciato un significativo aumento dei dazi sui prodotti cinesi, tra cui veicoli elettrici, batterie al litio, chip e alcuni tipi di acciaio e alluminio, dazi che sono aumentati dal 27,5% al 102,5%, mentre quelli sulle batterie al litio dal 7,5% al 25%. Secondo gli analisti, l’impatto immediato dei nuovi dazi sarà limitato, poiché la penetrazione delle auto elettriche cinesi è ancora contenuta.