(BorsaeFinanza.it) Il rally di Stellantis sul FTSE Mib potrebbe essere giunto al suo epilogo. L’azione della casa produttrice di automobili nata dalla fusione dei gruppi FCA e Peugeot ha messo a segno un guadagno del 34% da inizio anno, calcolato sui massimi relativi di lunedì 6 marzo a 17,786 euro. Nell’ultima seduta è stata però colpita dalle vendite, all’interno di uno scenario complessivo meno brillante per tutto il mercato azionario.
Aumenti salariali innescano prese di beneficio
Il panorama delle Borse globali è stato scosso dal ritorno delle Banche centrali verso posizioni di rigidità sui tassi di interesse, dopo i segnali di rialzo dell’inflazione core. Su Stellantis, tuttavia, potrebbe aver pesato l’accordo sul rinnovo del contratto di lavoro raggiunto con i sindacati. Sono oltre 70.000 i lavoratori coinvolti, appartenenti oltre che a Stellantis – a cui fa capo la quota più grossa con 47.000 dipendenti – alle controllate Iveco, Cnh Industrial e Ferrari.
L’aumento salariale previsto nelle buste paga è di 207 euro al mese spalmato su due anni, pari a un +11,3% complessivo. I dipendenti riceveranno inoltre un premio una-tantum di 400 euro per il 2023, il cui pagamento è previsto in due tranche, ad aprile a luglio. Conclude l’accordo la disponibilità di 200 euro, a partire dal mese di maggio, in benefit flessibili spendibili sulla piattaforma di welfare del gruppo.
Il maggior onere salariale per Stellantis non preoccupa gli analisti che hanno confermato i loro giudizi positivi sull’azione e le stime di guidance. Come ha fatto Equita Sim che ha a confermato il giudizio “buy” sul titolo con target price a 20,5 euro, sottolineando come la firma dell’accordo fosse prevista. “Nessun impat
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