Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha concluso la sua indagine sulle presunte manipolazioni delle emissioni diesel da parte di Mercedes-Benz. Questa decisione libera il noto produttore automobilistico da ulteriori responsabilità legali in merito alle accuse di irregolarità. La chiusura del caso è stata confermata dalla stessa azienda, attraverso una dichiarazione di Renata Jungo Brüngger, esponente del consiglio aziendale per l’integrità, la governance e la sostenibilità di Mercedes-Benz. L’azienda si è espressa riguardo la decisione, sottolineando il suo impegno a collaborare apertamente con il Dipartimento di Giustizia durante tutto il corso delle indagini.
“Questa risoluzione rappresenta un passo significativo verso la stabilizzazione della nostra posizione legale in relazione a varie controversie legate al diesel“, ha commentato Brüngger. La notizia ha seguito una rivelazione anticipata da Handelsblatt, un quotidiano tedesco, che aveva già diffuso dettagli sulla risoluzione positiva per Mercedes.
Il contesto dell’Indagine
L’inchiesta era stata avviata nel 2016, quando il Dipartimento di Giustizia aveva sollecitato Mercedes-Benz a esaminare internamente eventuali distorsioni nei dati di emissione dei suoi veicoli. L’azienda era stata accusata di aver ingannato i consumatori attraverso la pubblicità dei suoi motori BlueTEC, promossi come “il diesel più pulito e avanzato al mondo“. La chiusura dell’indagine senza ulteriori azioni legali segna un momento di rilevanza per Mercedes-Benz, poiché si distacca da uno scandalo che aveva offuscato la sua immagine nel settore automobilistico globale.
Il caso si chiude con una nota di sollievo per il gigante dell’automobilismo, che ora può concentrarsi nuovamente sulle innovazioni future e sul rafforzamento della sua integrità di marca in un’industria sempre più incline verso la sostenibilità e la responsabilità ambientale.