Un’altra giornata di piccoli cambiamenti nei mercati azionari europei e in Piazza Affari con la chiusura di Wall Street per le festività del Ringraziamento e la Fed aperta a un rialzo dei tassi meno aggressivo del previsto. ieri infatti le borse erano un stallo in attesa delle decisioni che però hanno placato le preoccupazioni degli investitori.
Positivi però i prezzi nel Vecchio Continente in una giornata in cui il prezzo del petrolio continua a scendere e la seduta diventa nervosa per le azioni legate al greggio.
Pertanto, stanno scoppiando disaccordi tra gli Stati membri dell’UE sulla proposta della Commissione europea di aumentare i prezzi del gas. La soglia proposta di 275 euro al megawattora non convince i governi e gli analisti del sud, poiché il costo del metano nel TTF di Amsterdam continua a salire. A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,61% chiudendo a 24.730,89. Lo spread tra Btp tedeschi e Bund si allarga nuovamente, attestandosi intorno ai 183 punti base. I rendimenti delle obbligazioni a 10 anni sono scesi di circa il 3,7%.
Cosa accade a Milano
Sulla borsa principale di Piazza Affari, il titolo Saipem è salito (+1,55%), mentre gli analisti di Jefferies hanno alzato il target di prezzo della società da un euro a 1,4 euro. Pertanto, gli esperti hanno confermato l’istruzione di acquistare azioni. Nel mix c’è Tim (+2,78%), viste le scommesse positive sulle prossime decisioni del governo Meloni in un’unica rete. Infatti sono stati chiamati i sindacati e si è potuto iniziare ad attuare il cosiddetto “Piano Minerva”. A2a (+1,57%), Campari (+1,57%), Enel (+1,78%), Hera (+1,69%), Nexi (+2,20%), Pirelli (+1,53%), Recordati (+2,68%) e Terna. (+2,26%).
In fondo, invece, c’è Banca Generali (-5,31%), dopo l’ipotesi che Generali non acquisterebbe il Guggenheim. Per finanziare l’acquisto di una cassa di risparmio americana, Generali venderebbe l’istituto. Male anche Banco Bpm (-1,60%), Unipol (-1,05%) e Correos (-1,30%).