(BorsaeFinanza.it) Tutto bene? Forse no. I mercati finanziari ancora non lo hanno realizzato ma gli indicatori economici e aziendali sono puntati verso la rotta della stagnazione accompagnata da un credit crunch. Altro che “Riccioli d’oro”, ovvero crescita e inflazione contenute. E nemmeno il tanto invocato “soft landing”. Maurizio Novelli, gestore del fondo Lemanik Global Strategy Fund non nasconde la sua irritazione per “le chiacchiere che ci vengono propinate giornalmente” e “la narrativa che continua a sostenere che i problemi strutturali siano di natura transitoria”. Per lui, se tutto va bene, gli investitori dovranno accontentarsi di un “long landing”, un lungo purgatorio economico e dovrebbero iniziare a pensare di proteggersi “dall’eventualità che il migliore degli scenari possibili, già prezzato, non sia possibile”.
Gli indicatori economici da tenere sotto osservazione
I mercati finanziari finora non hanno realizzato quale sia il verso stato dell’economia perché guardano a indicatori cosiddetti “ritardatari” ossia che riflettono lo scenario passato. E, purtroppo, non sono gli unici a farlo visto che anche le Banche centrali stanno basando su questi indici la loro azione. Ariel Bezalel e Harry Richards, gestori obbligazionari di Jupiter AM, ritengono che Fed e BCE stiano guardando lo specchietto retrovisore dell’inflazione e della disoccupazione.
Dovrebbero invece guardare avanti a una serie di indicatori che stanno segnalando un’entrata in recessione come la massa monetaria, l’esaurimento dell’eccesso di risparmio accumulato durante il Covid, gli utili negativi dell’S&P500 nei due ultimi trimestri. Nel complesso, per i due gestori di Jupiter AM “l’idea di un deterioramento soft dell’economia USA è un miraggio. La politica di restrizione è stata così forte e così repentina che non si è ancora diffusa completamente all’economia reale. Anche se la Fed interrompesse oggi i rialzi dei tassi, l’economia continuerebbe a sentire l’impatto della stretta per i mesi a venire”.
Per Novelli però, l’abbaglio più grande che i mercati finanziari stanno prendendo riguarda la lettura dell’andamento del PIL: “Mentre Europa e UK evidenziano ufficialmente crescita zero e Stati Uniti e Cina mostrano, sempre ufficialmente, dati moderatamen
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