Spesa sfusa, sempre più italiani usano la spesa alla spina

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura
spesa sfusa

Spesa nei negozi sfusi per fare acquisti senza sprechi, arriva l’abitudine dei grandi dispenser anche nei supermercati del Belpaese

Confezioni troppo grandi, troppo piccole, poco variegate, ingombranti … saranno solo un vecchio ricordo. Si diffonde la spesa sfusa. Questa è la tendenza dello shopping all’ingrosso, l’idea di acquistare in modo più libero, personalizzato e razionale. I grandi cambiamenti spesso iniziano con piccoli gesti. Ad esempio, come acquistare cereali e legumi sfusi direttamente dai dispense dei grandi supermercati.

Perché il pianeta ha bisogno di essere salvato, prima di tutto, in base alle nostre abitudini. In Italia crescono i negozi sfusi, luoghi dove è possibile acquistare prodotti sfusi senza imballaggio, pagandoli a peso. Un’alternativa green ai classici supermercati. Da nord a sud, la reazione dell’opinione pubblica appare positiva, evidentemente per la forte attenzione all’ambiente. Infatti, il primo vantaggio di questo sistema è la riduzione degli sprechi.

Il primo passo per essere davvero Green é eliminare gli sprechi. Gli italiani generano 500 chilogrammi di rifiuti pro capite all’anno, metà dei quali sono imballaggi. Il secondo è il cibo. Il 62% dei rifiuti alimentari proviene da imballaggi troppo grandi, che rendono difficile acquistare la giusta quantità di cibo o altri prodotti. Ai negozi di spesa alla spina, invece, ognuno porta i propri contenitori da casa o utilizza quelli che arrivano con il metodo del reso, acquistando solo ciò che realmente serve.

Infine, a questi aspetti si aggiunge l’attenzione al territorio, perché spesso i negozi alla spina preferiscono acquistare prodotti da aziende locali. Eliminando i costi di imballaggio poi, il prodotto costerà meno dello stesso importo acquistato da un grande distributore. Un fattore da non sottovalutare per il successo della filosofia zero impatto. Quindi, con l’acquisto alla spina, non dovrebbe essere difficile immaginare un futuro senza spazzatura. L’idea è imparare a consumare in modo diverso e razionale.

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