Uova di Pasqua, colombe e agnello sono da sempre i protagonisti delle nostre tavole pasquali, ma bisogna imparare a scegliere per garantire la qualità al miglior prezzo, e anche per non rimanere delusi dai risultati ottenuti durante la dieta. Come sapete, i periodi di vacanza sono una vera sfida per chi segue un regime dimagrante perché diventa difficile godersi quei momenti senza un apporto calorico.
Allo stesso tempo, è impensabile non godersi qualche piccola “eccezione alimentare” durante le vacanze. La buona notizia è che puoi farlo senza sentirti in colpa o rovinare i tuoi guadagni: un piccolo scherzo giocato in testa ti permetterà di goderti le meravigliose giornate di Pasqua e Pasquetta senza compromettere la tua alimentazione.
Secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori (UNC), la quantità di cacao presente nelle uova è essenziale per distinguere il cioccolato di buona qualità da quelli meno pregiati. cioccolato.
Si considera puro se non contiene oli tropicali o altri grassi vegetali. In termini di costi, un prezzo ragionevole, compreso l’imballaggio e una sorpresa, dovrebbe aggirarsi intorno ai 35-45 euro al kg. Il costo di Colomba dello stesso marchio può variare molto, non tanto in termini di qualità, ma in termini di strategia di vendita. Pertanto, l’UNC propone di prestare attenzione alle vendite che fanno sì che i consumatori preferiscano un marchio rispetto a un altro.
Ci sono tanti esempi come il packaging in cui la colomba è associata ad altri prodotti invece di essere venduta separatamente! Sono inoltre incoraggiati a leggere attentamente le etichette per controllare gli ingredienti che contengono.
Colomba pasquale: dal punto di vista nutrizionale è ancora tradizionale la colomba più leggera, che contiene in media circa 400 calorie ogni 100 grammi, contro le 450 contenute in quelle ripiene di cioccolato e panna.
I componenti più pericolosi si trovano nei grassi vegetali, come l’acido palmitico, e non nelle calorie. Ancora una volta, concediti una piccola pausa dal tuo ciclo senza esagerare e la tua dieta non ne risentirà.
Il rischio da evitare è quello di acquistare carne di agnello, possibilmente importata dall’Australia, al posto della carne di agnello. Ricorda che l’agnello da latte, il famoso agnello, pesa dagli otto ai dodici chili e ha circa 4-5 settimane, e un agnello da 12-20 chili ha circa 7 o 8 settimane, il contenuto di grasso è molto più alto di quello di vitello ( 8,8% contro 5%.Ma se si sceglie una gamba magra, la percentuale scende al 2,5%.
Tuttavia, l’agnello rimane un’importante fonte di potassio, vitamina B12, acido folico e micronutrienti antiossidanti come selenio e zinco.
“Il modo migliore per cucinare”, suggerisce Luca Piretta, “è cuocere, bollire o grigliare. Un consiglio è quello di eliminare la parte esterna che raccoglie la maggior parte del condimento”.