(QuiFinanza.it) I contribuenti autonomi che hanno optato per il regime forfettario possono beneficiare delle agevolazioni derivanti del Bonus mobili? Questa è una delle tante domande che ruotano intorno alle agevolazioni messe a disposizione dal Governo, il cui scopo è quello di incentivare l’efficienza energetica e la riqualificazione degli immobili.
Uno dei dubbi che molti cittadini hanno è se il credito d’imposta derivante dalla fruizione del Bonus mobili possa essere utilizzato anche da chi si trova in regime forfettario. Lo stesso dubbio vale anche per eventuali lavori che siano stati ammessi ai benefici derivanti dal Sismabonus.
Per i contribuenti in regime forfettario, l’unico modo per poter utilizzare il credito d’imposta è quello di essere titolare di altri redditi da tassare in via ordinaria. Per il Sismabonus vi è, inoltre, la strada dello sconto in fattura o della cessione del credito.
Ma per il Bonus mobili come funziona? Come si devono muovere i lavoratori partita Iva forfettari? Visto che in tanti lo avete a chiesto a QuiFinanza, qui proviamo a sintetizzare tutte le informazioni utili.
Come funziona il Bonus mobili
Soffermiamoci un attimo a vedere come funziona il Bonus mobili. Questa agevolazione rimarrà in vigore per tutto il 2023 e per il 2024. Attraverso la Legge di Stabilità 2023, il tetto massimo di spesa, sia per l’anno in corso che per il prossimo, ammonta a 8.000 euro.
Il Bonus mobili permette di ottenere una detrazione Irpef pari al 50% della spesa sostenuta per acquistare mobili ed elettrodomestici di classe A+ (mentre per i forni basta la A), che siano destinati ad arredare un immobile oggetto di una recente ristrutturazione.
La detrazione Irpef, pari al 50%, può essere richiesta per acquistare mobili e grandi elettrodomestici e può essere ottenuta indicando direttamente nella dichiarazione dei redditi le spese sostenute. È necessario, per ottenere il Bonus mobili, presentare il Modello 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche. L’agevolaz
© QuiFinanza