(Money.it) Il decreto Lavoro lascia aperto il nodo della proroga dello smart working nella Pubblica Amministrazione. Il 20 giugno verrà discussa in aula al Senato la proroga allo smart working, ma ancora una volta la platea di chi ne ha diritto si riduce. Non è ancora chiaro se la modalità di lavoro agile resterà valida per i dipendenti pubblici fino al 31 agosto o al 30 settembre. Il problema sono le coperture.
Un emendamento approvato in Commissione prevede per il settore privato la proroga al lavoro agile dal 30 giugno al 31 dicembre 2023. Le categorie coinvolte sono i lavoratori fragili e i genitori con figli under 14. Il problema resta il settore pubblico, dove una proroga comporterebbe la ricerca di coperture a differenza del settore privato.
Le motivazioni della cancellazione dell’emendamento dal decreto Lavoro e la ridiscussione di questo il 20 giugno sono: una non chiara definizione della platea (categorie fragili e genitori con figli under 14) e di conseguenza le necessarie coperture.
Novità decreto lavoro: lo smart working resta fuori
Per il settore privato lo smart working è stato prorogato fino alla fine anno (data 31 dicembre 2023); il problema resta
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