(Finanza.com) Finanza Smart working addio: cosa è previsto da qui a fine anno
Con il 30 giugno, salvo proroghe dell’ultimo momento, dovremmo dire addio allo smart working. A fine mese scadrà definitivamente la possibilità di accedere al lavoro agile anche per le uniche categorie che ne fanno uso ancora oggi. Ma cosa cambierà per i lavoratori dal 1° luglio 2023?
Con la fine della pandemia è stata decretata la conclusione dello smart working, sempre che non arrivino delle proroghe per determinate categorie di lavoratori. Oggi come oggi hanno la possibilità di sfruttare questa misura i dipendenti del settore privato, che hanno almeno un figlio con meno di 14 anni. Ne possono usufruire, inoltre, i lavoratori fragili.
Stando a quanto riporta il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l’arrivo del 30 giugno non sarà più possibile lavorare da casa, a meno che i diretti interessati non sottoscrivono degli accordi individuali con il proprio datore di lavoro.
Smart Working, cosa cambierà da luglio
Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro, ha già provveduto a chiedere una proroga, che possa essere applicata sia al pubblico che al privato. L’obiettivo di questa richiesta è prorogare lo smart working sino alla fine del 2023. Martedì 13 giugno si terrà, al Senato, la votazione per l’approvazione o meno di questa proroga.
Nel caso in cui lo smart working fosse prorogato, quali costi dovrà sostenere il Governo? Secondo una stima del Corriere, la spesa potrebbe oscillare tra i 16 ed i 18 milioni di euro. Qua
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