In tutto il Belpaese è allarme siccità in Italia e scatta un vero e proprio stato d’emergenza. Il Governo è a lavoro. Dure le parole del ministro della transizione ecologica
Roberto Cingolani, ministro della transizione ecologica, a margine dell’evento Missione Italia di Anci a Roma afferma: “Moltissimo, soprattutto l’agricoltura sta lavorando. Work in progress”. Le regioni italiane sono allo stremo delle forze e la Coldiretti teme per l’epilogo che presto il problema avrà anche sull’agricoltura.
Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale affermano: “Un panorama rovente che peggiora con l’ondata di calore che porta le temperature oltre i 40 gradi con le falde sempre più basse. In questa situazione di profonda crisi idrica, oltre a prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti, è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso dell’acqua disponibile, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo, in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale produttivo nazionale”.
In Lazio si esprime sul problema il presidente della Regione Nicola Zingaretti: “ai sensi della l.r. 26 febbraio 2014, n. 2 art. 15, comma 2, lo ‘stato di calamità naturale’ per l’intero territorio della Regione Lazio e fino alla data del 30/11/2022 a causa della grave crisi idrica determinatasi per l’assenza di precipitazioni meteorologiche ed in conseguenza della generalizzata difficoltà di approvvigionamento idrico da parte dei Comuni”.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dibatte: “Stiamo vivendo una situazione eccezionale, di una gravità che non si era mai verificata in questi anni. In questo momento più che mai – ha proseguito – è importante operare in maniera coordinata e con una linea comune, prendendo in considerazione le opinioni dei tecnici per seguire la strada migliore per risolvere l’emergenza. Poi penseremo a una richiesta dello ‘stato di calamità’ per ottenere i risarcimenti e i ristori per i nostri agricoltori. Regione Lombardia, da ormai due mesi è al lavoro per attivare una serie di interventi che garantiscano l’equilibrio tra le esigenze idropotabili e quelle dell’irrigazione. Va in questa direzione l’accordo con i gestori idreoelettrici per un maggior rilascio di acqua che possa consentire di irrigare i campi e garantire il primo raccolto”.