(Money.it) Chi ha un immobile sui cui grava un abuso edilizio potrebbe non trovare molto conveniente la sanatoria, quando possibile, e quindi chiedersi se è possibile vendere la casa nonostante l’abuso edilizio. Da un lato, vi sono i costi per la sanatoria (spesso non indifferenti), dall’altro lato il proprietario potrebbe semplicemente non avere interesse nella conservazione dell’immobile e preferire la vendita.
Vendere una casa con un abuso edilizio può essere in effetti un’ottima alternativa per liberarsi del problema e rimettere la situazione nelle mani dell’acquirente. Sarà infatti il nuovo proprietario a doversi occupare della sanatoria per evitare l’ordine di demolizione, il quale altrimenti colpisce per l’appunto proprio il nuovo proprietario, indipendentemente dalla sua volontà.
La legge non vieta la vendita degli immobili abusivi, ma predispone alcune condizioni per tutelare gli acquirenti. La materia, peraltro, è stata più volte approfondita anche dalla Corte di cassazione; perciò, ci sono diversi elementi per capire come procedere nel modo corretto.
Vendita della casa con abuso edilizio, quando è possibile e i casi di nullità
La normativa circa la compravendita degli immobili abusivi si rintraccia nel Testo unico dell’edilizia, il quale stabilisce la nullità della compravendita immobiliare se il venditore non ha indicato nell’atto gli estremi del permesso di costruire o di sanatoria. Potrebbe quindi apparire nulla la vendita di una casa con abuso edilizio, ma in realtà non è proprio così.
La Corte
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