(Money.it) La residenza normalmente viene posta all’interno della propria abitazione, ma per chi possiede due o più case possono aprirsi dei dubbi, soprattutto se si spende molto tempo nella seconda casa. Avere la residenza nella seconda casa può avere diversi vantaggi, ma prima di effettuare il cambio bisogna accertarsi di non commettere illeciti o reati.
In linea di principio, avere la residenza nella seconda casa è legale, ma se lo spostamento della residenza non corrisponde alla verità oppure viene utilizzato per non pagare le tasse si incorre in conseguenze fiscali e penali. Vediamo allora quando si può avere la residenza nella seconda casa e cosa si rischia negli altri casi.
Si può avere la residenza nella seconda casa?
Secondo la legge la residenza di un cittadino deve necessariamente coincidere con la sua dimora abituale, ossia il luogo in cui trascorre la maggior parte del suo tempo. Dato anche l’obbligo di reperibilità, non si può quindi avere la residenza nella seconda casa se quest’ultima è utilizzata in modo marginale.
Per esempio, non è possibile avere la residenza nella casa al mare in cui si trascorrono soltanto le vacanze estive, poiché non è in questa casa che si dimora abitualmente. Ognuno è infatti libero di viaggiare e pernottare ovunque, senza per questo dover cambiare la sua residenza. È però importante che quest’ultima coincida con l’abitazione in cui vive stabilmente, anche se ha altre case in cui si reca in modo sporadico.
Allo stesso tempo, chi ha una seconda casa ma decide di utilizzarla come abitazione principale, pur essendo stata acquistata in un secondo momento, non solo è libero di trasferire lì la sua residenza ma anzi deve farlo p
© Money.it