Shutdown USA: cos’è e come funziona

Di Redazione FinanzaNews24 5 minuti di lettura
Finanza ed economia

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In questi giorni si è molto parlato dello shutdown USA che potrebbe mettere in difficoltà l’economia americana. Se entro il 1° ottobre il Congresso non trova un accordo per i piani di spesa dello Stato, avrà luogo una procedura – conosciuta appunto come shutdown – che rischia di avere delle conseguenze spiacevoli per il Paese. Vediamo quindi in cosa consiste lo shutdown e cosa comporta una volta che si verifica.

Shutdown USA: cos’è e perché avviene

Lo shutdown, il cui termine letterale tradotto significa “spegnimento”, è una procedura secondo la quale le attività amministrative non essenziali dello Stato subiscono un arresto se entro il 1° ottobre il Congresso non approva i piani di spesa dell’esecutivo per l’anno successivo. La data è importante perché è quella in cui ha inizio l’anno fiscale negli Stati Uniti. Le attività che subiscono uno stop potranno riprendere a funzionare in un momento successivo qualora le forze parlamentari riescano a giungere a un compromesso. Il Congresso deve fare quindi una legge sulla spesa pubblica, la cui approvazione dovrà avvenire da entrambi i rami del parlamento, ossia la Camera dei Rappresentanti e il Senato, e successivamente promulgata dal Presidente degli Stati Uniti.

Ma quali sono le attività statali non essenziali che si fermano in caso di shutdown? Al momento vengono giudicate tali le seguenti:

  • pulizia dei parchi pubblici;
  • apertura di musei e monumenti;
  • ammissione di pazienti presso i centri di ricerca;
  • monitoring da parte dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie;
  • esecuzione dei processi civili;
  • esercizio delle attività presso la NASA;
  • servizi di assistenza ai veterani e tributaria;
  • finanziamenti statali per piccole imprese e privati.

Viceversa, le attività ritenute essenziali e che non possono in alcun modo essere interessate dalla shutdown riguardano:

  • servizi postali;
  • riscossione tributi;
  • assistenza medica;
  • servizi di forze di polizia, militari e vigili del fuoco;
  • controllo del traffico aereo;
  • servizi meteorologici.

Shutdown USA: cosa accade e quali effetti

Una volta che avviene lo shutdown, il governo federale garantisce i servizi essenziali elencati. Per quanto riguarda il traffico aereo tuttavia è possibile registrare ritardi nelle partenze e negli arrivi dei velivoli. Le attività che fanno parte dei servizi non essenziali invece subiranno un blocco, con una parte dei dipendenti pubblici che viene mandata in congedo non retribuito. Il Congresso comunque provvede al pagamento retroattivo allorché il blocco viene rimosso.

Scendiamo nei particolari. I parchi pubblici, musei e monumenti vengono immediatamente chiusi ai visitatori. L’ammissione dei pazienti presso gli istituti nazionali di sanità viene sospesa, mentre è ridotta la capacità di controllo da parte dei centri per la prevenzione e il controllo delle malattie. Molti processi civili subiscono uno slittamento dopo dieci giorni dallo shutdown. Il numero di impiegati della NASA impegnati nelle operazioni in corso viene ridotto. Le piccole imprese e i privati che possono usufruire di agevolazioni statali vedranno un ritardo nell’erogazione del denaro pubblico.

Un po’ di storia

L’origine dello shutdown USA può essere fatta risalire al 1870, quando fu elaborata una prima versione dell’Antideficiency Act, che mirava a prevenire le spese in eccesso rispetto agli stanziamenti varati dal Congresso e gli indebitamenti degli enti governativi. La legge fu emendata diverse volte nel corso degli anni, fino ad arrivare alla versione del 1982 ancora attuale.

Il primo shutdown si verificò nel 1976 e da allora altre 19 volte l’America ha dovuto affrontare casi di blocco delle attività non essenziali. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi, le attività ripresero a funzionare nell’arco di un paio di giorni. Solo in quattro circos


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