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Classe 1970, un passato tra le crew di skater di South Carolina e California, Shepard Fairey è uno dei nomi di punta nel panorama dell’arte di strada mondiale. Grazie al marchio Obey ispirato al wrestler francese André the Giant e al film di culto Essi vivono di John Carpenter, l’illustratore e attivista statunitense è tra gli street artist maggiormente quotati e tra quelli più popolari su Instagram, dove conta 310.000 menzioni e 706.000 follower. Ma quali sono le sue opere più costose sul mercato?
Shepard Fairey: le 5 opere più costose
Sin dai tempi degli adesivi “André the Giant Has a Posse”, realizzati nel 1989 per una campagna di guerrilla marketing quando frequentava la Rhode Island School of Design, Shepard Fairey ricopre con i suoi disegni (spesso e volentieri illegalmente) i muri delle città di tutta l’America. Diventato famoso soprattutto per i poster di Barack Obama con le scritte Hope e Change, i suoi lavori spaziano dalla grafica al fashion pop. In base ai risultati raggiunte alle aste in periodo di tempo diversi, ecco le sue cinque opere più costose.
Eye Alert (Red)
Figlio di un medico e di un’agente immobiliare, Fairey è diplomato all’accademia ma preferisce disseminare sticker e stencil sui muri delle città di mezzo mondo che esporre in musei e gallerie d’arte, pur senza disdegnarle. Tra i suoi poster c’è questo “occhio” sensuale realizzato nel 2010 in 350 copie e venduto a 45 dollari. Sette anni dopo, nel marzo del 2017, passa sotto il martelletto per 46.250 sterline all’interno del 20th Century & Contemporary Art Day Sale da Phillips a Londra.
Eye Alert (Red) (foto: Phillips)
War is Over
Uno zeppelin fluttua sopra un’area urbana devastata dai bombardamenti. La guerra è finita, si legge sul dirigibile, mentre i raggi di sole (e di speranza) fanno capolino all’orizzonte. Disegnato nel 2007, quest’affiche di propaganda (le Presidenziali Usa 2008 si avvicinano) è venduto per 52.000 euro da Digard a Parigi nell’ottobre del 2014: l’overperformance è del 30% rispetto alla stima iniziale tra i 30.000 e i 40.000 euro.
War is Over (foto: Digard)
Guns and Roses
Non la band di Slash e Axl Rose, ma le pistole e le rose che hanno fatto grande la rivoluzione culturale cinese. Fairey omaggia l’iconografia dei dazibao, i manifesti della propaganda maoista usati all’epoca per mobilitare le masse, in particolare la classe operaia e i contadini. In questo caso, il motto “bombardare il quartier generale” di Mao è sostituito dall’immagine del sole sullo sfondo e delle rose nelle canne delle mitragliatrici innalzate al cielo. Datata 2006, questa serigrafia è venduta da Artcurial a Parigi nel gennaio del 2013 per 63.395 euro.
Guns and Roses (foto: Artcurial)
Duality of Humanity
Nel settembre del 2008, a due mesi dalle elezioni, Shepard Fairey espone in una mostra personale alla White Walls Gallery di San Francisco oltre cento pezzi di “The Duality of Humanity”, una serie di poster contro il consumismo dissennato e le guerre presenti e future, ispirata nel titolo dall’elmetto del soldato Joker (con il simbolo della pace e la scritta “Born to Kill”) in Full Metal Jacket di Stanley Kubrick. Al centro del lavoro c’è “la lotta umana tra il bene e il male, la speranza e la paura”, spiega l’illustratore sul suo sito. Nel dicembre del 2017, da Artcurial a Parigi, la gigantesca tela del giovane viet cong col fucile in spalla raggiunge l’impressionante cifra di 162.600 euro, tasse e commissioni incluse.
Duality of Humanity (foto: Artcurial)
Hope
Nel 2007, in vista della sfida alla Casa Bianca tra Barack Obama e John McCain, Obey scende in campo e realizza due poster pro-Obama che diventano iconici alla velocità della luce. La street art esce definitivamente dal ribellismo anarchico e anti-sistema e prende posizione per favorire l’ascesa del primo politico afro-americano alla presidenza degli States. Sono in molti a sostenere che quelle due stampe, Hope e Change, siano determinanti per la vittoria del candidato democratico. Fairey vende la Hope originale ad una festa privata per 100
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