Nel corso dell’iter di approvazione parlamentare della Legge di Bilancio 2023 è stata rafforzata la disciplina contrattuale semplificata, determinando un limite massimo di esenzione contributiva di 8.000 euro.
Questo vale per tutte le possibili assunzioni agevolate previste per il 2023, ovvero sia le proroghe per giovani e donne che per i percettori del reddito di cittadinanza
Il testo finale della Manovra ribadisce i vantaggi fiscali per gli imprenditori già contenuti nel disegno di legge di novembre, ampliandoli con l’innalzamento del tetto di esenzione. Vediamo tutto. Questa è una novità per il 2023 e si applica esclusivamente ai set realizzati durante il nuovo anno. Per percepire i benefici il contratto di lavoro di un cittadino percettore di reddito deve essere a tempo indeterminato (può anche essere una trasformazione di un precedente contratto a tempo determinato). Tale beneficio non si applica ai rapporti di lavoro domestico.
L’esenzione consiste in un’esonero del 100% dei contributi per 12 mesi, fino a un limite massimo di 8mila euro annui (si tratta di una modifica del passaggio alla Camera, rispetto al testo originario del disegno di legge, che fissa il limite di 6mila euro) Attenzione: questo beneficio non è cumulabile con il beneficio già previsto dal D.Lgs. 4/2019 per il lavoro subordinato dei percettori di reddito di cittadinanza. Il datore di lavoro deve quindi decidere quale delle due prestazioni applicare.
Il citato articolo 8 del Decreto 4/2019 ha lo scopo di esonerare dai contributi previdenziali coloro che impiegano lavoratori a tempo indeterminato, con contratto a tempo determinato o in regime di apprendistato, titolari di CI, nella misura dell’indennità mensile percepita dal lavoratore, per un periodo pari alla differenza tra 18 e il numero di mesi già usufruiti. In ogni caso, tale esenzione non può superare i 700 euro mensili e non può essere applicata per meno di cinque mesi (se invece il RoC è già stato rinnovato, viene utilizzato automaticamente solo per cinque mesi). Tale norma è stata formulata sulla base della legge sui RC per 18 mesi (da qui il calcolo della durata dell’agevolazione, che prevede la detrazione di 18 mesi dal reddito base già percepito). La manovra 2023 riduce il reddito minimo a sette mensilità e poi lo elimina dal 2024. Ora la cancellazione dal 2024 suggerisce anche la possibilità di assunzioni agevolate, ovviamente. Ma il calcolo dell’esenzione dai contributi mensili per chi opta per questa opzione nel 2023 invece della nuova semplificazione non è cambiato. Per questo in alcuni casi può essere conveniente per un imprenditore optare per la vecchia esenzione dalla quotazione. È importante notare che queste due concessioni sono comunque alternative tra loro.
Esenzione per giovani e donne
La Legge di Bilancio 2023, come già accennato, proroga per tutto l’anno 2023 l’occupazione agevolata dei giovani fino a 36 anni e delle donne in condizioni disagiate. E anche in questo caso il tetto sale a 8mila euro. Si tratta, in particolare, degli incentivi fiscali previsti dalla Legge 178/2020 (Manovra 2021), in particolare l’articolo 10 (Assunzioni di giovani) e l’articolo 16 (Assunzioni di donne). In estrema sintesi, ecco come funzionano le due agevolazioni nel 2023.
Agevolazioni Giovani
Si applica per l’assunzione a tempo indeterminato e per la conversione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato per un periodo massimo di 36 mesi (tre anni). Si tratta di un esonero del 100% dal pagamento dei contributi fino a un massimo di 8mila euro per ogni contratto. In alcune regioni del Centro-Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) l’esonero vale per quattro anni. Sulla base della proroga prevista dalla Legge di Stabilità, tale prelievo contributivo potrà essere utilizzato per tutti i contratti stipulati nel corso del 2023.Agevolazioni per le donne
Prevista per l’assunzione di donne disoccupate (sono previste diverse aliquote in relazione alla durata della disoccupazione, alla regione e al settore lavorativo di appartenenza). Si tratta di un esonero contributivo del 100%, ma non superiore a 8mila euro. Le assunzioni dovrebbero portare ad un aumento dell’occupazione. Ecco in sintesi i requisiti che deve avere un lavoratore dipendente (si alternano tra loro): età minima di 50 anni e disoccupazione da più di 12 mesi; di qualsiasi età, se risiedi in regioni ammissibili ai Fondi Strutturali dell’Unione Europea, senza lavoro regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; di qualsiasi età, se esercitano professioni o attività lavorative in settori dell’economia caratterizzati da marcata disparità di genere nell’occupazione, e non hanno un lavoro regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; di qualsiasi età e ovunque risiedano, purché non abbiano un lavoro regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.
Occorre ricevere l’autorizzazione della Commissione Ue, in base all’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.