Settore ecommerce: non certo i numeri della pandemia ma nel complesso dati positivi

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Agricoltura e commerce

Abituati alla crescita esponenziale dell’anno della pandemia e delle chiusure, il settore attraversa un ridimensionamento prevedibile con la fine del lockdown. Le stime per l’anno in corso sono a ribasso ma il settore risponde bene

sebbene il secondo trimestre abbia portato ottimi risultati, i giganti dell’ e-commerce online come Amazon non sono fiduciosi sui pronostici dell’anno in corso. Ci sono chiari segni di decelerazione. Ma c’era da aspettarselo: la crescita finora era stata del 100% anno su anno. Icolossi dell’ecommerce rallentano ma ancora non si dovrebbe parlare di allarme perché la pandemia ha avvicinato agli acquisti online anche categorie che prima li ignoravano quasi del tutto.

Esempio di questo sono come gli over 60 che, nonostante l’aumento della copertura vaccinale, sono ancora timorosi a riprendere lo shopping nei negozi fisici. Secondo i dati dell’ultimo report di Mastercard Economics Insitute negli Stati Uniti pre-pandemia il commercio online costituiva l’11% delle vendite al dettaglio, per arrivare a un picco del 22% l’anno scorso e attestarsi a metà 2021 al 17%. In Europa gli stessi numeri sono 8%, 12% e 9%, mentre il Regno Unito è quello che ha registrato i livelli più alti: 22% nel 2019, 31% durante la pandemia e 24% a metà di quest’anno. L’Italia non fa eccezione. Secondo un nuovo report di Netcomm Logistica e Packaging sostenibili il 34% degli acquirenti online sceglie il sito dove acquistare sulla base delle opzioni di consegna e di ritiro proposte, e se non sono efficienti rappresentano una delle maggiori cause della mancata finalizzazione degli acquisti online da parte dei consumatori.

Un aumento dei volumi delle vendite online dunque sta reggendo anche alla riapertura dei negozi, anche se con qualche rallentamento, e sia i consumatori che i commercianti stanno mantenendo alcune delle abitudini acquisite nei mesi di chiusure. In particolar modo per i beni essenziali come spesa alimentare e prodotti sanitari (farmaci da banco e parafarmacia), dove oltre alla consegna a domicilio ha preso piede l’ordine online con ritiro in negozio, che minimizza il contatto ma permette di organizzarsi con i propri tempi senza necessità di essere a casa al momento della consegna. Tanti esercizi, anche medio-piccoli, si sono attrezzati per far fronte alle nuove esigenze, e al centro di tutto c’è la logistica, fondamentale anche più dei prezzi per conquistare i clienti.

 

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