(BorsaeFinanza.it)
Il settore auto UE ha fatto bene in Borsa nel 2023. Le previsioni per i prossimi anni sono di una crescita delle vendite, tuttavia le società del comparto avranno da affrontare la sfida che arriva dai player puri delle auto elettriche. Cosa attendersi? Quali le opportunità per i big del settore? Vediamo la view presente nella newsletter Market Weekly di Vontobel (QUI per iscriversi).
Il settore auto UE dall’inizio del 2023 ha mostrato segnali positivi. In Europa, l’indice Euro Stoxx Automobil and Parts ha messo a segno una performance del 14,37% da inizio anno, contro il 12,47% dell’Euro Stoxx 50. Secondo Statista, il settore automotive dovrebbe continuare a crescere nei prossimi anni, con vendite che in Europa dovrebbero passare dalle 14,45 milioni di unità nel 2023 a 15,65 milioni nel 2027, con ricavi stimati in crescita da 419,17 miliardi a 457,22 miliardi di dollari, con un tasso di crescita composto annuo del 2,19%.
Per le società del Vecchio Continente vi è tuttavia una sfida importante che arriva dai player puri del business delle auto elettriche, specie quelli cinesi che possono beneficiare di un minore costo delle materie prime e quindi di un prezzo finale più conveniente per il consumatore. In futuro, questo potrebbe essere un innesco per una nuova serie di politiche protezionistiche volte a tutelare le imprese locali alle prese con una costosa transizione energetica.
Guardiamo ora a due aziende del comparto: Volkswagen e Renault. Nel primo trimestre del 2023, la casa automobilistica tedesca ha riportato ricavi per 76,198 miliardi di euro ed EPS a 8,43 euro, oltre i 6,98 euro e i 72,922 miliardi attesi dagli analisti censiti da Bloomberg. Guardando al futuro, gli analisti si aspettano che nel periodo 2023-2026 il fatturato passi da 304,368 miliardi a 347,655 miliardi di euro con EPS in crescita da 31,54 a 38,48 euro. Nei primi tre mesi del 2023 Renault ha segnato un fatturato di 11,498 miliardi di euro, oltre gli 11,314 miliardi del consensus. Tra il 2023 e il 2026 le stime sono invece per un aumento dei ricavi da 50,056 miliardi di euro a 59,123 miliardi, mentre gli utili per azione dovrebbero passare da 9,38 a 10,91 euro.
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