Serbia-Kosovo: perché la terza guerra mondiale può iniziare dai Balcani

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Di una possibile terza guerra mondiale ormai se ne parla da quindici mesi, esattamente da quando Vladimir Putin ha deciso di dare il via alla sua “operazione speciale” invadendo l’Ucraina e scatenando la reazione dell’Occidente che, pur non scendendo in campo direttamente nel conflitto, finora ha sostenuto Kiev in ogni modo possibile.

Senza scomodare la storia, spesso in questi mesi è stata evocata la celebre pistola di Sarajevo che fu uno dei fattori scatenanti della Prima Guerra Mondiale, da tempo l’Europa sta seguendo con grande apprensione quello che sta succedendo nei Balcani.

Dopo la fine della guerra nella ex Jugoslavia, ci sono diverse problematiche legate alla convivenza che ancora devono essere risolte; l’esempio sotto gli occhi di tutti è quello del Kosovo – un territorio a status conteso non riconosciuto dalla Serbia – ma anche in Bosnia ci sono dei rancori che ancora ardono sotto la cenere.

Come spesso accade, soltanto adesso il Kosovo è tornato a essere in prima pagina a seguito degli scontri avvenuti a Zvecan dove sono stati feriti 41 soldati della Kfor – la forza militare internazionale guidata dalla Nato che da anni è di stanza nel Paese a mo’ di garante per la pace – tra cui 11 italiani.

Le problematiche nel Kosovo però di certo non sono scoppiate ieri, tanto che la Serbia da mesi minaccia un’azione militare per difendere i diritti della minoranza serba con tanto di truppe che nei giorni scorsi sono


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