(Money.it) Europa in contrazione secondo gli ultimi dati preliminari dei Pmi: brutte notizie sono quindi in arrivo per la ripresa economica del vecchio continente.
Nella stessa settimana in cui la Bce deciderà molto probabilmente un altro aumento dei tassi di interesse di 25 punti base, i numeri sulla performance economica europea indicano un freno nei settori chiave dell’attività economica. Questo potrebbe stimolare un ulteriore dibattito presso l’Eurotower sulla durata e l’intensità dei rialzi del costo del denaro, che impattano proprio su produzione e domanda, rallentandole.
L’economia del settore privato dell’area dell’euro, per esempio, si è contratta più del previsto a luglio, con flussi di ordini in entrata e aspettative di produzione che indicano un peggioramento della recessione nei prossimi mesi, secondo S&P Global.
Secondo gli analisti, l’Eurozona avrebbe potuto evitare una recessione invernale, ma la combinazione di bassa domanda e forte inflazione ha impedito all’economia di crescere all’inizio dell’anno.
Cosa hanno svelato i dati Pmi e perché l’Europa è sull’orlo di una crisi economica, con la ripresa che vacilla.
Pessimismo in Europa con i dati Pmi: cosa succede?
Il flash Purchasing Managers’ Index per la regione è rimasto al di sotto della soglia di 50 nella lettura preliminare di luglio, scendendo a 48,9 da 49,9 del mese precedente. Questo è il dato più basso da novembre e peggiore di quanto previsto da qualsiasi economista in un sondaggio di Bloomberg.
L’industria in particolare ha pesato sulla regione, con la lettura di 42,7 di luglio che è risultata la peggiore dai primi mesi della pandemia.
L’attività manifatturiera continua
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