La seduta di oggi di Piazza Affari si dimostra molto interessante. Le oscillazioni sono state forti già nelle prime ore dell’apertura con un calo importante per poi riprendersi verso le 12:00. Sull’indice Ftse Mib il settore telecomunicazioni ed energia sembrano trascinare Milano senza però riuscire a colmare i gap degli altri titoli importanti. A metà seduta ( ore 14.00) i titoli peggiori sono: Amplifon 33.2 -3.24% , Diasorin 115.35 -2.66% , Telecom Italia 0.2724 -1.98% , Nexi 8.798 -1.81% e Mediobanca 9.744 -1.69% mentre i migliori Iveco Group 5.764 +3.11%, Prysmian 29.17 +3.11%, Unicredit 9.937 +1.76% e Cnh Industrial 14.38 +1.63%. Sull’indice Ftse Mib il settore telecomunicazioni ed energia sembrano trascinare Milano senza però riuscire a colmare i gap degli altri titoli importanti.
Anche le altre Europee registrano cali sebbene non significativi, mentre in rialzo è l’oro nero: il Wti a 110,9 dollari al barile e il Brent a 112,9 dollari. Dopo la seduta lievemente positiva di ieri sembra che le stime a ribasso della Commissione europea sul Pil trovino sempre più fondamento: le stime attuali sono infatti del 2,7% e del 2,3% mentre la previsione di febbraio le quotava aò 4% e 2,7%.
Preoccupano il tasso di disoccupazione (previsione al 7,3%) e il tasso di inflazione nell’area euro in aumento nel 2022 al 6,1% rispetto al 2,6% nel 2021, mentre si auspica ad un calo nel 2023 ( previsione al 2,7%). Intanto il settore energia sarà quello da tenere sotto controllo anche in termini finanziari: la Commissione Europea ha presentato i piani per limitare la dipendenza da gas, petrolio e carbone russi entro il 2027 con il piano REPowerEU che si basa sul risparmio energetico, sulla diversificazione degli approvvigionamenti di combustibili fossili e sulla spinta verso le rinnovabili. Da tener sotto controllo anche i titoli di borsa che si avvicinano alle energie alternative e le infrastrutture associate. L’energia secondo i massimi esperti dell’UE subirà molti cambiamenti: con un’efficienza energetica al 2030 dal 9% al 13%, con target per l’energia rinnovabile dal 40% al 45%. Il futuro delle rinnovabili è già il presente dell’energia.