Secondo un recente studio agli italiani non piace molto mangiare frutta e verdura

Di Francesca Parisi 2 minuti di lettura
Frutta e verdura

Nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’importanza di includere cinque porzioni di frutta e verdura nella dieta quotidiana per promuovere una vita sana, gli italiani sembrano trascurare questo consiglio. Secondo i dati rivelati dall’Unione Italiana Food in occasione della “Giornata Mondiale della Salute”, solamente il 7% degli italiani tra i 18 e i 69 anni segue questa indicazione.

Un quadro nazionale insoddisfacente

Il consumo di frutta e verdura nel Belpaese lascia a desiderare. La maggior parte degli italiani, specificamente il 52%, consuma soltanto una o due porzioni al giorno. Circa il 38% degli intervistati raggiunge le tre o quattro porzioni, mentre una percentuale minima, il 3%, non ne include affatto nella propria alimentazione. Questi dati emergono in un contesto in cui quattro italiani su cinque riconoscono i benefici per la salute derivanti da questi alimenti, e sette su dieci li apprezzano per il loro sapore.

Disparità regionali

La distribuzione del consumo di frutta e verdura non è omogenea in tutto il paese. Le regioni del Nord Italia mostrano in generale un’adesione maggiore alle raccomandazioni dell’OMS, con eccezioni notevoli come la Sardegna, dove il 14% della popolazione rispetta il consiglio delle cinque porzioni giornaliere. Tra le regioni con performance superiori alla media nazionale troviamo Liguria, Piemonte, Veneto, la provincia di Trento e la Basilicata. Al contrario, Calabria, Campania, Puglia e Molise registrano i livelli più bassi di consumo.

Benefici per la salute indiscutibili

L’OMS sottolinea che un adeguato consumo di frutta e verdura potrebbe rivoluzionare la situazione sanitaria globale, in particolare per quanto riguarda le malattie cardiovascolari. Si stima che l’assunzione di 600 grammi giornalieri di questi alimenti potrebbe prevenire oltre 135.000 decessi all’anno, riducendo significativamente i casi di malattie coronariche e ictus.

Condividi questo articolo
Exit mobile version