(BorsaeFinanza.it) A volte si sente parlare di search fund nell’ambito degli investimenti alternativi. Questo modello ha trovato origine nel 1984 negli Stati Uniti, sviluppato alla Stanford University. Oggi è utilizzato da investitori istituzionali e privati in un contesto imprenditoriale che mira a individuare potenzialità aziendali. Vediamo quindi nel dettaglio in cosa consiste questa forma di investimento, quali sono le caratteristiche peculiari e chi ne beneficia.
Search Fund: definizione e caratteristiche
Un search fund è uno schema d’investimento con il quale alcuni investitori sostengono aspiranti imprenditori, denominati searcher, sia dal punto di vista finanziario che professionale. L’obiettivo è quello di acquisire una società e di farla crescere in un determinato periodo di tempo, in modo da creare valore e ritorni importanti per gli investitori. Una volta che viene effettuata l’acquisizione, i searcher diventano gli amministratori dell’azienda e quindi si occupano della gestione della stessa. Una delle caratteristiche principali del modello search fund è quella di rivolgersi alle piccole e medie imprese, fondate da soggetti giovani e dalle grandi prospettive. Infatti, queste sono difficilmente preda da parte di fondi di private equity o altri grandi investitori istituzionali.
Search Fund: le fasi
La vita di un search fund è caratterizzata da alcune fasi cruciali. La prima consiste nella raccolta del capitale iniziale, che normalmente si aggira tra i 300 mila e i 500 mila euro, con un promotore che si rivolge a un certo numero di investitori che contribuiscono ciascuno con cifre tra i 20 mila e i 50 mila euro. Con il denaro raccolto viene effettuato
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