Se la Russia non viene fermata adesso, porterà a nuove crisi domani

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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Gli occhi del mondo sono puntati sulla Cina come parte attiva e garante della sicurezza in questo conflitto russo-ucraino divenuto in brevissimo tempo un conflitto mondiale.

A sottolineare il ruolo chiave che potrebbe essere assunto dalla Cina è il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba che esorta la  Cina di “fare appello al cessate il fuoco della Russia, fermare l’aggressione, e rispettare l’integrità territoriale dei paesi vicini”.

È proprio  Kuleba ad emergerai portatore delle idee e delle voci  del governo ucraino in un’intervista alla nota agenzia di stampa cinese Xinhua. Il suo non un accurato appello ad intervenire ma soprattutto un appello al bisogno di “sicurezza globale”  che sta soffrendo sotto le azioni di Putin.

Infatti il ministro degli Esteri afferma: “La guerra è contro gli  interessi di Pechino. La Cina diventi uno dei garanti della sicurezza dell’Ucraina. Secondo Kiev se la Russia non viene fermata adesso, porterà a nuove crisi domani. E nella guerra con Mosca, l’Ucraina sta ‘esercitando il proprio diritto all’autodifesa”.

Ancora Kuleba prova a convincere la Cina a fare pressioni su Putin: “Questa guerra non è in linea con gli interessi della Cina. La crisi alimentare globale e i problemi economici rappresenteranno una seria minaccia per l’economia cinese e la Russia sta mettendo a rischio l’iniziativa Belt and Road dei leader cinesi”.

Intanto arrivano le ultime notizie dalle agenzie di stampa ucraine e  dal campo di battaglia. Sono stati evacuati i primi civili dall’acciaieria Azovstal, a Mariupol, occupata dai militari del battaglione Azov. L’agenzia di stampa Tass annuncia: “ sono usciti i primi 25, tra cui sei minori di 14 anni. Pesantemente bombardata dai russi, la grande acciaieria è l’ultimo baluardo della resistenza ucraina a Mariupol. Oltre ai difensori della città, molti civili si erano nascosti nei bunker sotterranei dell’impianto”. Il cessate il fuoco è partito ieri alle ore 11:00, tra le macerie estratti anche donne e bambini con la speranza che possano essere portati per le cure mediche a Zaporizhzhia nel territorio controllato dall’Ucraina.

 

 

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