(Money.it) Torna l’allarme del calo demografico legato alla scuola con 130mila studenti in meno previsti già nel prossimo anno scolastico 2023/2024.
Ma cosa succederà agli insegnanti se il numero degli studenti è destinato a scendere in modo drammatico? Quali saranno le ripercussioni reali del calo demografico sulla scuola, legato com’è anche all’emigrazione all’estero e alla cosiddetta fuga dei cervelli?
Sembra che la scuola italiana sia rivolta verso un baratro senza precedenti, dove a farne le spese potrebbero essere anche i docenti, già stremati dal precariato.
Già a dicembre 2022, infatti, il 56esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese aveva lanciato l’allarme sulle conseguenze preoccupanti del calo demografico sulla scuola italiana. Ora arrivano altri numeri a confermare i timori. Vediamolo nel dettaglio.
Scuola e calo demografico: 130mila studenti in meno il prossimo anno
La stima dell’impatto del calo demografico sulla scuola nel prossimo anno scolastico 2023/2024 è di 130mila studenti in meno. A riportare i dati è La Repubblica che evidenzia come le scuole italiane si stiano impoverendo, con sempre meno studenti, a causa del calo delle nascite.
Sociologi, economisti e ovviamente demografi da tempo spiegano come il fenomeno sia legato alla fuga dei cervelli, di giovani e talenti dal nostro Paese, verso l’estero in cerca di maggiori opportunità lavorative e di vita.
Negli ultimi 10 anni si è registrato il seguente andamento:
- 20mila studenti in meno nell’anno scolastico 2015/2016 rispetto all’anno precedente;
- 75mila in meno nel 2018/2019;
- 100mila nel 2021/2022;
- 130mila in meno sono stimati nel prossimo anno scolastico.
Un calo degli studenti a scuola potrebbe contribuire alla creazione di meno classi pollaio che, invece, restano ancora una piaga nel sistema scolastico nostrano. Solo nell’attuale anno scolastico, specie nelle
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