Scuola: Draghi non valuterà il prolungamento delle vacanze di Natale

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
green pass e scuola

Draghi non intende fermare la scuola: è di fondamentale importanza per tornare presto alla normalità

Sul tema della scuola lo  afferma con convinzione il premier Mario Draghi nella conferenza stampa prima della chiusura del 2021:“Domani non valuteremo il prolungamento delle vacanze scolastiche. Sono consapevole delle sofferenze dei giovani a causa delle restrizioni faremo di tutti per evitare che quella esperienza della didattica a distanza “si ripeta”. Occorre prendere precauzioni, la prima cosa da fare è uno screening negli istituti, e su questo Figliolo si è messo al lavoro, poi serve il testing e la vaccinazione di tutti, e anche dei bambini oggi. Tutto questo è necessario per difendere la normalità raggiunta. Ho detto più volte che dobbiamo difendere la normalità raggiunta. Questo significa niente chiusure, scuola in presenza, socialità soddisfacente. Per farlo, dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili”. 

Oggi però sono 36.293 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia  registrati il 22 dicembre 2021, secondo i dati e i numeri Covid del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano, inoltre, altri 146 morti.

Draghi si sofferma anche sulla nuova variante e afferma: “L’arrivo della variante Omicron, che gli scienziati ci dicono essere molto più contagiosa delle precedenti, ha aperto una nuova fase nella pandemia. Domani si terrà una cabina di regia per decidere il da farsi sulla base del quadro epidemiologico. I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Tra i decessi, tre quarti sono non vaccinati. E nella cabina di regia si parlerà di questo: di fronte all’alta contagiosità della variante, cosa si può fare per rallentarne la diffusione? Per esempio, l’utilizzo delle mascherine all’aperto, previste già in caso di grandi assembramenti. L’uso di mascherine Ffp2 in certi ambienti chiusi. Non è esclusa l’applicazione del tampone, c’è un periodo in cui la protezione delle prime 2 dosi decresce rapidamente e la terza dose non è ancora stata fatta: in quel periodo può essere utile un tampone per vedere se si è positivi. Sono tutti sistemi per cercare di rallentare la diffusione del virus: ogni decisione sarà guidata dai dati, non dalla politica”. 

 

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