(Money.it) Quando si sottoscrive un’assicurazione, prima di scegliere, ci si trova di fronte a diverse opzioni. Alcune di queste includono anche lo “scoperto”. In breve, per scoperto si intende una percentuale di danno che deve essere pagata dal cliente, perché rimane, appunto, scoperta dall’assicurazione.
Lo scoperto segue delle regole precise, che spesso ne prevedono anche un minimo e un massimo a carico dell’assicurato. Vediamo quindi perché esiste, a cosa serve, come funziona, e quali sono le differenze con la franchigia, con cui può essere facilmente confuso.
Cos’è lo scoperto
lo scoperto assicurativo è una percentuale, per esempio il 10% del danno, che non viene coperta dall’assicurazione, ma deve essere pagata direttamente dal cliente.
Non tutte le assicurazioni lo hanno, ma solitamente le opzioni senza scoperto e/o senza franchigia (che sono due cose diverse anche se spesso vengono confuse o assimilate) vengono a costare di più rispetto a quelle con, pensando maggiormente nel portafoglio dell’assicurato.
Come funziona lo scoperto assicurativo
In breve, lo scoperto funziona come detto in precedenza. Per esempio, nel caso in cui si facesse un incidente in macchina, e la propria assicurazione coprisse i costi escluso un 10%, bisognerà coprire quella percentuale di tasca propria. Se, in questo caso, i danni fossero di 1000 euro, allora 100 dovranno provenire dal cliente.
Non è tutto, spesso lo scoperto include anche un minimo e un massimo, anche se non è detto che entrambi siano sempre presenti nelle diverse polizze.
Poniamo caso che la propria assicurazione, oltre a lasciar fuori un 10% a carico del cliente, abbia anche uno scoperto minimo di 200 euro, e un massimo di 500, cosa significa?
In pratica, significa che finché i danni sono entro i 200 euro, indipendentemente dalla percentuale del danno, questi sono a carico del cliente. Quindi, se il danno è superiore ai 200 euro, ma il suo 10% è inferiore alla stessa cifra (quindi 2
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