Sclerosi Multipla e gravidanza: si può avere un bambino con la SM?

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura

Partiamo dalla buona notizia: è possibile realizzare il sogno di diventare mamma anche per una donna con sclerosi multipla (SM).

Lo hanno evidenziato gli studi scientifici e a  raccontarcelo è la dott.ssa Fantozzi,  uno dei pilastri del centro si Sclerosi Multipla dell’IRCCS Neuromed. L’Esperta neurologo lavora infatti presso uno dei 77 Centri Italiani individuati da Onda – Osservatorio della salute della donna  nell’ambito del progetto “Una cicogna per la Sclerosi”.

La dott.ssa Fantozzi si occupa delle primissime diagnosi di Scelrosi Multipla per i pazienti ed è conosciuta nell’ambito della neurologia per  il suo interesse verso il tema della “la gravidanza e la sclerosi”. Il suo motto? “Insieme ai nostri pazienti combattiamo una battaglia lunga e difficile, devono vederci come un punto di riferimento e noi facciamo di tutto per esserlo”.

Alla domanda “Avrò difficoltà a restare incinta?” L’esperta risponde: “Il desiderio di maternità deve essere affrontato come un “progetto” che tenga conto dello stato della malattia, dei trattamenti farmacologici da avviare/in corso e di eventuali comorbilità. L’obiettivo è pianificare la gravidanza affinché possa realizzarsi in un periodo di stabilizzazione della malattia ( periodo che permetta eventualmente di poter rinunciare ai farmaci per il periodo necessario per la nascita del bambini). La SM non compromette di per sé la fertilità. Alcuni farmaci per la SM (immunosoppressori) così come lo stress emotivo dovuto alla convivenza con una malattia cronica, che può portare all’insorgenza di disturbi mestruali, possono influire sul potenziale fertile delle pazienti. La SM può inoltre associarsi a disfunzioni sessuali, su base neurologica (diminuzione del desiderio, secchezza vaginale, alterata sensazione genitale, disturbi uro-genitali…) o psicologica (alterata percezione della propria immagine corporea e femminilità, sensi di colpa, depressione…) che incidono negativamente sulla intimità della coppia, riducendo la frequenza dei rapporti e quindi di fatto le probabilità di concepire. Occorre un equipe multidisciplinare che prenda in carico la coppia con ginecologo, ginecologo esperto di infertilità, neurologo, psicologo”.

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