Succede, e lo sappiamo bene, che una frase detta male, in un momento di grave crisi come questo, generi effetti dirompenti, per non dire distruttivi. Ed è esattamente quanto accaduto dopo le parole, che in molti hanno bollato come infelici, di Christine Lagarde.
Per quanto la presidente della Bce, rispondendo ai giornalisti, ironizzi dicendo “non è nei miei piani passare alla storia per un whatever it takes numero due”, facendo riferimento alla storica frase storica del suo predecessore Mario Draghi, forse succederà esattamente questo.
I cambi di rotta di Lagarde
Di fronte alla pandemia da Coronavirus, il capo della Bce ha inanellato una serie di uscite che hanno innescato effetti a catena sui mercati europei. Non più tardi del 27 febbraio, si è chiamata fuori affermando candidamente che il Covid-19 “per ora non richiede una risposta della Banca Centrale Europea”.
Ieri, cambiando rotta, è intervenuta con grande rigore chiedendo di agire urgentemente contro gli effetti dell’emergenza sanitaria: “Altrimenti si rischia uno scenario come quello della grande crisi finanziaria del 2008″ ha tuonato.
Cosa ha detto Christine Lagarde
Oggi, ha fatto tremare le Borse con parole che hanno messo in difficoltà non pochi esponenti dell’Eurotower: “Ci saremo usando tutta la flessibilità, ma non siamo qui per chiudere gli spread. Questa non è la funzione né la mission della Bce, ci sono altri strumenti e altri attori per interventi su questi aspetti”.
E ancora: “Nessuno dovrebbe attendersi che sia la Bce a essere la prima linea nella risposta al Coronavirus”. Spetta invece ai governi con le politiche di bilancio e, “se si guarda a quanto è stato finora complessivamente annunciato, si arriva ad appena un quarto di punto di Pil dell’area euro”.
Lo shock da Coronavirus è “grave”, ha proseguito, ma “riteniamo, e speriamo, temporaneo”, perché “se tutti prenderanno le misure necessarie, l’economia segnerà un rimbalzo”. Il rimbalzo potrebbe arrivare nel secondo semestre anche se la sua tempistica è ancora “altamente incerta” e dipende appunto dal varo di misure adeguate a tutti i livelli.
La reazione dei mercati
Sui mercati si è scatenato il panico. Borse a picco, soprattutto quella di Milano, e spread in impennata, oltre i 200. Per quanto Lagarde abbia poi leggermente corretto il tiro sottolineando che non consentirà che lo shock provochi una frammentazione del sistema finanziario dell’area euro, non è bastato.
La seduta dei titoli di Stato italiani è stata drammatica: in poco tempo si è scatenata una pioggia di vendite, mentre le Borse crollavano per la delusione delle misure messe in campo dalla Bce. Già nel corso della mattina si era assistito ad alcune pressioni, ma tutto sommato in linea con quelle dei giorni passati e aumenti dei rendimenti sulla scadenza decennale dell’ordine dei 10 punti base.
Nel pomeriggio il quadro è degenerato e in un tempo relativamente breve il tasso retributivo – che su queste emissioni si muove nella direzione specularmente opposta al prezzo – ha subito una impennata brutale, chiudendo in rialzo di 66 punti base all’1,89%.
Salvini e Meloni: “Si dimetta”
Mentre il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri definisce “opportuna” la precisazione di Lagarde, una reazione durissima arriva da Matteo Salvini e Giorgia Meloni: “Bruciati centinaia di miliardi di risparmi, Lagarde si dimetta” attacca il capo della Lega. “Ha fatto crollare le Borse, totalmente inadeguata” gli fa eco la leader di FdI.
Articolo originale di Quifinanza.it.