È uno scenario che emerge dall’ultimo rapporto Nomisma, che definisce tre categorie di acquirenti: equipaggiati, incauti e sprovveduti Il “desiderio di una casa” risulta essere associato ad una reazione emotiva da parte della famiglia e conduce lepersone a trascurare le loro reali possibilità. A fronte di una significativa conservazione dei risparmi e di una maggiore fiducia nel futuro, anche grazie al PNR, vi é il rischio di “miopia familiare”, come ha notato Nomisma. Il rischio è che alcune famiglie prendano decisioni irrazionali. Sono molte le famiglie italiane che dimostrano una dichiarata intenzione di acquistare casa: 3,3 milioni di famiglie nel 2021, che rappresentano il 12,8% del totale (9,5% nel 2020). Un fatto davvero “sorprendente” per Nomisma.
Per l’Istituto di Bologna la promessa di “tasse basse” ed i grandi risparmi accumulati durante l’anno sono una preparazione ad un approccio più emotivo da parte delle famiglie che non riescono a vedere il loro reale potenziale. Ed ecco il rischio dietro l’angolo: ignorare la necessità di fare sacrifici nel prossimo futuro per compensare le spese del mutuo è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 2 anni.
Nomisma descrive le persone come potenziali acquirenti in tre categorie: “equipaggiati” pari a 1 milione di famiglie (3,9%) che hanno un reddito sufficiente e possono garantire una domanda sicura. Ci sono poi 1,8 milioni (7%) “incauti ” che hanno un reddito sufficiente per soddisfare solo i loro bisogni primari. E, infine, “sprovveduti”, sono 504mila le famiglie (1,9%) che, nonostante la scarsità di reddito, hanno comunque intenzione di acquistare casa.
Quante intenzioni di acquisto credibili ci sono?
Si stima siano 804.000 famiglie rispetto ai 3,3 milioni di famiglie che hanno annunciato l’intenzione di acquistare casa. In termini percentuali, una forte variazione dal 12,8% al 3,1%. Nomisma sottolinea che c’è “la maggioranza” dei 9 milioni di famiglie (35%) che potrebbero aver bisogno di comprare una casa ma non hanno alcuna intenzione. Di queste, 7,4 milioni di persone non hanno accesso al mercato immobiliare per mancanza di risorse finanziarie sufficienti; il resto delle famiglie ammette di non poter ottenere un mutuo. Nel 2021, l’interesse per l’acquisto di una casa per investimento diminuirà. Costituiscono il 10,2% delle intenzioni e sono manifestate da persone di età matura.
Ma chi vuole possedere la casa?
La proprietà è la scelta degli anziani. Infatti, l’81,5% delle persone tra i 65 ei 74 anni sono proprietari di casa, e tra gli over 75 questa percentuale sale all’89,7%.
E chi vive in affitto?
Un terzo dei giovani sotto i 35 anni vive in affitto e tra le persone tra i 35 ei 44 anni la percentuale sale al 36,7%. Problemi critici di locazione per Nomisma sorgono tra le persone dai 65 ai 74 anni (30,2%) e over 75 (24,7%), perché al suo interno ci sono famiglie che hanno accumulato ritardi negli affitti negli ultimi 12 mesi.