Sanzioni e vendite online: cosa cambia nel mondo degli e-commerce ?

Di Barbara Molisano 4 minuti di lettura
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Il nuovo decreto legislativo prevede sanzioni in caso di violazione delle norme sulla trasparenza e sulla tutela dei consumatori.

Sanzioni e costi per chi commette infrazioni

Le sanzioni variano da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 2 milioni di euro, a seconda della gravità della violazione. Inoltre, il provvedimento prevede l’introduzione di un sistema di allerta per le autorità di vigilanza nazionali e per la Commissione europea in caso di violazione delle norme europee.

Il decreto legislativo recepisce anche la direttiva (UE) 2019/2161, che prevede una procedura di infrazione contro gli Stati membri che non recepiscono correttamente la normativa europea in materia di vendite ed e-commerce.
Con l’approvazione del decreto, l’Italia ha chiuso la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nel 2018.

L’Europa e le nuove regole delle vendite online

Il decreto legislativo approvato dal Governo italiano il 22 febbraio 2021 recepisce la direttiva europea in materia di vendite ed e-commerce e introduce importanti novità sulla trasparenza delle vendite online e sulla tutela dei consumatori. Le nuove norme prevedono l’obbligo di indicare se i venditori sono privati o professionisti, di informare chiaramente sui parametri che determinano la classificazione dei prodotti presentati in una ricerca online, di verificare l’autenticità delle recensioni pubblicate e di informare il consumatore sulla presenza di annunci sponsorizzati.

Inoltre, il decreto introduce sanzioni per le violazioni delle norme sulla trasparenza e sulla tutela dei consumatori e recepisce la direttiva europea sulla procedura di infrazione contro gli Stati membri che non recepiscono correttamente la normativa europea in materia di vendite ed e-commerce.

Il diritto di recesso è un diritto fondamentale dei consumatori

Consente loro di recedere da un contratto di acquisto senza dover fornire alcuna motivazione e senza subire alcuna penalizzazione. Tuttavia, è importante sottolineare che il consumatore, una volta esercitato il diritto di recesso, deve astenersi dall’utilizzare il prodotto o il servizio digitale e dal metterlo a disposizione di terzi.

Il venditore, d’altro canto, deve restituire al consumatore i contenuti forniti o creati durante l’utilizzo, senza alcun costo e senza impedimenti, entro un periodo di tempo ragionevole e in un formato di uso comune e leggibile da dispositivo automatico.

Per quanto riguarda le vendite porta a porta, se la vendita è stata effettuata durante una visita non richiesta del professionista presso l’abitazione del consumatore, il periodo di recesso sale da 14 a 30 giorni.

Lo stesso vale per le vendite effettuate durante escursioni organizzate da un professionista con lo scopo di promuovere o vendere prodotti.

Le nuove sanzioni prevedono un aumento da 5 a 10 milioni di euro per le sanzioni irrogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) in caso di pratiche commerciali scorrette.

La sanzione massima a livello europeo sarà pari al 4% del fatturato realizzato in Italia o negli Stati membri coinvolti per violazioni transfrontaliere o diffuse a livello. Inoltre, la sanzione per l’inottemperanza ai provvedimenti di urgenza e a quelli inibitori o di rimozione degli effetti e degli impegni assunti sarà di dieci milioni di euro. Sarà inoltre prevista l’armonizzazione delle regole europee nel caso di clausole considerate vessatorie.

I consumatori potranno rivolgersi al giudice ordinario per ottenere risarcimenti proporzionati ed effettivi.

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