(Money.it) Per la Corte dei Conti l’era delle sanatorie fiscali deve chiudersi. I provvedimenti che consentono di pagare in maniera agevolata i debiti iscritti a ruolo, infatti, non sono equitativi nei confronti di chi paga regolarmente e si corre il rischio di comportare ulteriore iniquità. Anche se le quattro rottamazioni messe in atto fino a ora sono servite ai diversi Governi per affrontare le difficoltà nel recupero dei debiti iscritti a ruolo e per esigenze di bilancio che richiedevano liquidità immediata, le sanatorie restano provvedimenti iniqui per la Corte dei Conti.
Le considerazioni della Corte dei Conti sui controlli del Fisco
Le istanze presentate per le sanatorie del 2016 e del 2018 sono state più di 4,1 milioni per un introito previsto di quasi 54 miliardi di euro.
Ma il presidente di coordinamento delle sezioni riunite della Corte dei Conti, Enrico Flaccadoro, fa notare che «nell’azione dell’amministrazione tributaria continuano a prevalere i controlli di tipo automatico (11,3 miliardi gli introiti nel 2022), mentre minori risultati producono le attività volte alla individuazione delle basi imponibili e delle imposte non dic
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