(QuiFinanza.it) Tra le varie norme contenute nella Manovra finanziaria 2023 (qui trovate tutti i dettagli), alcune riguardano le modalità attraverso le quali i contribuenti possono rimediare a irregolarità formali in materia fiscale.
Adesso arrivano anche le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate sulla sanatoria degli errori, la cosiddetta tregua o pace fiscale, che vanno dall’ambito di applicazione alle modalità di pagamento delle somme dovute, passando per la rimozione delle omissioni.
Pace fiscale: cosa prevede la sanatoria
L’Agenzia delle Entrate ha “tradotto” le norme sulla sanatorie degli errori formali descritte ai commi da 166 a 173 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio. Nel campo di applicazione della sanatoria in questione, rientrano le violazioni che possono essere oggetto di sanzioni amministrative da parte dell’Agenzia e “che non hanno un impatto sulla determinazione della base imponibile e dell’imposta ai fini IVA, IRAP, imposte sui redditi, relative addizionali e imposte sostitutive“. Non solo: anche sulla determinazione delle ritenute alla fonte e dei crediti d’imposta e sul relativo pagamento dei tributi (qui abbiamo spiegato come fare domanda per la rottamazione quater).
Il principio della pace fiscale prevede che il contribuente può chiudere ogni pendenza con il Fisco versando 200 euro. Ma quali sono le violazioni che possono rientrare nella sanatoria?
Quali errori formali rientrano nella sanatoria
Innanzitutto bisogna specificare che, oltre ai casi sopra c
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