(Finanza.com) Finanza Salvate le pensioni dei dipendenti pubblici. Ecco gli scenari che si aprono adesso
Tra gli emendamenti alla Manovra presentati dal Governo in commissione Bilancio al Senato c’è anche quello sulle pensioni. Nel pacchetto sono compresi anche quelli che riguardano la sicurezza e gli enti locali. TRa le novità più importanti è previsto, per il 2024, un ristoro pari a 105,6 milioni di euro per gli effetti dell’attuazione del primo modulo di riforma irpef. I fondi arriveranno alla:
- Regione Valle d’Aosta;
- Regione Friuli Venezia-Giulia;
- Regione Sardegna;
- Provincia autonoma di Trento;
- Provincia autonoma di Bolzano.
Discorso diverso, invece, per le Regioni ordinarie. In questo caso è stato previsto un ristoro dell’ammontare di 100 milioni per il 2024. I fondi serviranno a coprire i costi maggiori che sono stati determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche nel biennio 2022-2023. Sempre per le Regioni a statuto ordinario è prevista una riduzione di 250 milioni di euro degli stanziamenti che sono previsti da qui fino al 2033.
Per quanto riguarda le pensioni, il governo ha sostanzialmente salvato quelle di vecchiaia ed i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023. La stretta si limita unicamente a quanti hanno intenzione di accedere alle pensioni anticipate, per le quali è stato previsto un meccanismo attraverso il quale ritardare l’accesso. Ma vediamo nel dettaglio cosa cambierà per i diretti interessati.
Pensioni di vecchiaia: salvate in extremis
Non è prevista alcuna stretta per le pensioni di vecchiaia. In questa sede ci riferiamo a quelle a cui si può accedere al compimento dei 67 anni di età. Non è prevista alcuna stretta in manovra per gli assegni previdenziali dei medici, dei dipendenti degli enti locali, dei maestri e degli ufficiali giudiziari.
A subire le penalizzazioni, purtroppo, saranno le pensioni anticipate. All’interno di u
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