Salvador Dalì: le 5 opere più costose dell’artista

Di Redazione FinanzaNews24 5 minuti di lettura
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L’universo artistico di Salvador Dalì è popolato di provocazioni, ossessioni e autentici capolavori, ma quali sono le opere più costose del surrealista per antonomasia? Genialità che affascina, talvolta folle, quella dell’intramontabile maestro catalano, capace di sedurre schiere di appassionati e collezionisti a caccia di investimenti alternativi di valore. D’altronde Dalí si è espresso in tanti ambiti (pittura, scultura, cinema, fotografia, moda) e andò spesso e volentieri in televisione, partecipando a programmi, quiz e spot pubblicitari che ne aumentarono a dismisura fama e popolarità.

Salvador Dalì: le 5 opere più costose

Grazie ai lavori folgoranti, lo stile anticonvenzionale e la personalità stravagante, il pittore spagnolo è una delle figure più famose della storia dell’arte. Dipinti, sculture, stampe e set di design oggi sono venduti all’asta per milioni. Anche le sue opere meno conosciute raggiungono prezzi incredibili all’incanto. Attenzione all’autenticazione, però, specie sul mercato secondario: con la proliferazione fino agli anni Settanta di autografi e stampe licenziate sotto il controllo del pittore, si sono aperte le porte a decine di migliaia di falsi.

Momento di transizione

Realizzato nel 1934, un periodo di grandi cambiamenti nella vita e nella carriera dell’artista escluso da André Breton dal gruppo surrealista, questo quadro pieno di blu, gialli e grigi, di disagio e confusione, è una delle sue opere più importanti del periodo. Alla base c’è il ricordo iperrealistico e onirico di un viaggio in carrozza fatto durante l’infanzia appena fuori Figueres, la sua città natale. Appartenuto alla collezione di Viktor e Marianne Langen, il dipinto è venduto all’asta da Christie’s a New York nel maggio del 2014 per 9,12 milioni di dollari.

Momento di transizione del 1934 (foto: Christie’s)

L’Angelus

Quella di Dalì per l’Angelus di Jean-François Millet è un’autentica ossessione: il dipinto a olio del pittore francese, che raffigura una coppia di contadini che pregano in un campo di fronte ad una cesta, ne influenza per anni l’intera produzione artistica. “È l’opera pittorica più inquietante, enigmatica, densa e ricca di pensieri inconsci che sia mai esistita”, spiega l’istrionico artista, alle prese con il metodo paranoico-critico. La rielaborazione in chiave surreal-simbolista arriva nel 1935 e nel novembre del 2021 è battuta all’asta da Sotheby’s a New York per 10,7 milioni di dollari.

L’Angelus del 1935 (foto: Sotheby’s)

Coppia con le teste piene di nuvole

Ispirato ancora all’Angelus di Millet, un dittico realizzato nel 1936 che celebra il legame di Dalí con l’amata moglie e musa Gala. Il paesaggio nelle cornici sagomate è quello di Port Lligat, piccola spiaggia dalle acque chiarissime dove l’artista si stabilisce con la compagna per vivere la loro storia d’amore. Appartenuto per anni a Edward James, il collezionista mecenate dell’artista e di Magritte, nell’ottobre del 2020 il dipinto è venduto all’asta da Bonhams a Londra per 8,2 milioni di sterline.

Coppia con le teste piene di nuvole del 1936 (foto: Bonhams)

Printemps nécrophilique

Dipinto nel 1936, quest’evocativo olio su tela è la prima di una serie di opere del periodo che esplorano l’atmosfera sospesa tra il realistico e il magico dei luoghi cari all’artista, che in quei mesi soggiorna con Gala a Port Lligat. Nel maggio del 2012, da Sotheby’s a New York, tra le opere che finiscono all’asta nell’Evening Sale of Impressionist and Modern Art c’è proprio questo capolavoro appartenuto a madame Elsa Schiaparelli, la stilista ‘divina’ amata da Cocteau e Dalì. Stimato tra gli 8 e i 12 milioni, viene venduto per 16,3 milioni di dollari.

Printemps nécrophilique del 1936 (foto: Sotheby’s)

Ritratto di Paul Eluard

Quello del poeta francese, datato 1929, è uno dei ritratti più famosi realizzati dall’artista catalano insieme a quello della contessa Mona Bismarck, la soc


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