Salute e Cucina: cosa fa davvero peggio fumare o mangiare fritti? Scopriamolo insieme

Di Valentina Ambrosetti 3 minuti di lettura
frittura e salute

Fumo di sigaretta o mangiare fritti? due abitudine a cui non sarebbe meglio cedere. Ma qual è la peggiore? scopriamolo insieme

L’infiammazione è solo uno degli elementi coinvolti, infatti le sigarette contengono almeno 70 agenti cancerogeni e migliaia di sostanze tossiche. Pertanto, il paragone con una porzione di patatine è del tutto inopportuno e pericoloso, vista la platea di migliaia di followers che potrebbero sentirsi liberati dal consumo di tabacco. Non è la sostanza, ma il suo uso (e la quantità): questo è il mantra che sta dietro al concetto di moderazione.

Mangiare cibo spazzatura due o più volte alla settimana non ha lo stesso effetto di mangiare fast food una volta al mese.

Un giorno di esposizione al sole non ha lo stesso profilo di rischio di un mese senza ombrellone o protezione. Ogni comportamento o stile di vita è in qualche modo “dose dipendente”. Il fumo è dannoso, è ormai un dato di fatto, ma il profilo di rischio di chi fuma due pacchetti al giorno è molto diverso da quello di chi fuma tre sigarette negli Stati Uniti Anche se il rischio di dipendenza da nicotina è sempre in agguato. Ma andiamo al sodo: è stato recentemente suggerito che fumare sigarette può essere considerato più salutare che mangiare cibi fritti. Il motivo sarà la durata della successiva infiammazione. L’affermazione arriva dall’imprenditore e guru del biohacking (cioè del potenziamento biologico) Dave Asprey: chi sostiene che l’infiammazione provocata nel corpo dai cibi fritti dura 2 giorni rispetto all’infiammazione di una sigaretta, che si esaurisce in 4-8 ore.

Fumare è peggio

Peccato che chi fuma non si limiti a una sigaretta ogni 4 ore (il che significherebbe comunque una vigilanza costante), ma fumi a intervalli regolari, da due a tre sigarette all’ora, che non solo provoca infiammazioni croniche, ma e effetti cumulativi. Se l’imprenditore voleva usare una metafora, diciamo che in questo caso ha davvero catturato un granchio. Le patatine fritte non sono sicuramente un alimento neutro, ma ogni tanto possono offrire una ricompensa in più per correre un piccolo rischio. Un’altra cosa è se il consumo di fritti è regolare. All’aumentare dell’impatto, il danno aumenta.

Sappiamo tutti che il fumo è associato ad un aumento di rischio di cancro ai polmoni e dozzine di altre malattie e provoca una grave infiammazione cronica. Gli studi hanno dimostrato che la nicotina può attivare i neutrofili contro le molecole protettive, che a loro volta provocano un aumento dell’infiammazione.

Conclusioni

Quindi i due non sono paragonabili e possono essere fritti di rado e con saggezza, forse con friggitrici più recenti che richiedono un consumo minimo di olio.

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