Aumenta il costo di tutto eppure gli stipendi calano
I salari stanno diminuendo in 22 province italiane, mentre Milano si conferma come la regina degli stipendi per i lavoratori dipendenti, con un cedolino paga pari a 2,5 volte la media nazionale. La città della Lombardia è in cima alla classifica dei dipendenti con i salari più elevati del Paese, con uno stipendio netto annuo di 30.464 euro, a fronte dei 12.473 euro medi nazionali.
In seconda posizione c’è Bolzano, con uno stipendio medio annuo di 18.942 euro, che rappresenta circa la metà di quello di Milano. Seguono Bologna, Parma, Roma, Reggio Emilia, Firenze, Modena, Vicenza e Genova.
Dati che ci lasciano senza parole: una corsa al ribasso
I dati sono stati elaborati dal Centro Studi Tagliacarne, sulla base delle retribuzioni del lavoro dipendente a livello provinciale, a partire dal reddito disponibile a prezzi correnti. In particolare, la quota del reddito disponibile che proviene dalle retribuzioni è del 90% a Milano, mentre in generale l’incidenza delle retribuzioni sulle entrate disponibili è maggiore nelle città metropolitane (71,3%) rispetto a quella delle province (57,6%).
Sebbene la graduatoria del PIL pro-capite e quella delle retribuzioni pro-capite siano simili, ci sono 10 province del Centro-Nord che spiccano per la loro posizione elevata nella classifica delle retribuzioni.
Questo porta a riflettere sulle politiche retributive a livello locale
Tra il 2019 e il 2021, il peso dello stipendio rispetto al reddito disponibile totale in Italia è stato in media del 63%, con Milano al 90% e Rieti al 23,9%.
Per quanto riguarda l’andamento delle buste paga, Milano (+1.908 euro), Parma (+1.425 euro) e Savona (+1.282 euro) sono le città con gli stipendi in crescita negli ultimi tre anni. Invece, le province in cui le buste paga sono diminuite sono 22 su 107, con una perdita media di 312 euro per dipendente nel triennio, rispetto alla crescita nazionale di circa 301 euro.
Infine, Savona (+14,3%), Oristano (+11,8%) e Sud Sardegna (+11,2%) sono le province in cui gli stipendi sono cresciuti maggiormente, mentre Venezia, Firenze e Prato si sono posizionate al fondo della classifica.