(QuiFinanza.it) Mentre il governo annuncia la tregua fiscale, inserita in Manovra 2023, che prevede la sanatoria di una serie di irregolarità nei confronti del Fisco, una nuova rottamazione delle cartelle e lo stralcio per quelle fino a 1.000 euro, alcuni comuni annunciano che non accetteranno lo stralcio per le cartelle relative all’IMU e ad altre tasse locali, in particolare la TARI.
Fra le città che hanno già detto no allo stralcio ci sono Milano, Roma, Bologna e Firenze, Piacenza, Verona e Bari, mentre non hanno ancora preso una decisione Napoli e Torino, che propongono la Rottamazione quater come alternativa. Sanatoria valida invece per i Comuni di Acerra, Arezzo, Lecce, Pistoia, Lucca.
Quale sanatoria
La sanatoria è prevista dalla tregua fiscale, inserita nella Legge di Bilancio 2023 ai commi da 222 a 230. Tuttavia, per i tributi a carattere locale, il condono è solo facoltativo e, anche in caso di adesione dell’amministrazione, il debito iniziale andrà pagato, mentre non saranno pagate le sanzioni e le quote relative ad interessi così come le somme ma
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