Rottamazione cartelle o rateazione ordinaria, pro e contro di entrambe

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Ormai la scadenza per la presentazione della domanda per l’adesione alla definizione agevolata delle cartelle esattoriale è passata e il treno della rottamazione quater è ormai perduto, per questa sanatoria. Ma non per tutti, questo, è davvero un grosso svantaggio. In alcuni casi, infatti, scegliere la rateazione ordinaria poteva essere maggiormente conveniente rispetto all’aderire alla rottamazione 2023 e andremo a capire il perché proprio in questo articolo.

E’ pur vero che con la rottamazione venivano meno sanzioni e interessi e il debito residuo del contribuente era decisamente più basso, ma c’erano dei vincoli che, molto spesso, potevano mettere in difficoltà chi aveva debiti di portata abbastanza alta. La situazione, in ogni caso, andava valutata dal singolo contribuente di volta in volta. E tutto quello che noi possiamo fare è fornire una panoramica dei pro e dei contro di entrambe le strade che si potevano percorrere e dire a chi, ad oggi, conviene non aver aderito alla rottamazione.

Rottamazione 2023: i pro

Ovviamente per chi ha scelto la strada della definizione agevolata la cosa più importante da considerare è quella del debito residuo che si abbassa. Vengono meno sanzioni, interessi e aggio e questo, soprattutto per le cartelle esattoriali più vecchie porta ad un abbattimento del debito non indifferente.

Ci si può mettere, quindi, in regola con il Fisco pagando una cifra minore scegliendo una rateazione fino a 20 rate trimestrali, ovvero in 5 anni.

Definizione agevolata: i contro

Nonostante il debito residuo più basso


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