Per limitare assembramenti in centro, a causa degli aumenti di casi di covid-19, nella capitale lo shopping sarà contingentato e ci sarà l’obbligo di mascherine anche all’aperto
Il modello romano prevede ancora una volta assembramenti nel centro storico, nelle aree commerciali e nei luoghi ad alta densità di discoteche e ristoranti in concomitanza con il periodo natalizio. Partiranno il prossimo fine settimana i provvedimenti presi in una riunione della commissione provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduta dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi. Il dispositivo verrà sviluppato domani durante un colloquio tecnico in questura. Il livello di pericolosità è molto alto e sarà rafforzato il monitoraggio da parte delle forze dell’ordine e della polizia locale sull’attuazione della normativa anti-Covid. Al dispositivo parteciperanno volontari della protezione civile, in particolare, per ridurre il carico sulle vie dello shopping più frequentate razionalizzando i flussi con la creazione di percorsi alternativi con barriere. Se necessario, saranno fornite anche coperture temporanee per consentire le uscite. Alcune stazioni della metropolitana, come Spagna e Flaminio, potrebbero essere temporaneamente chiuse per ridurre il flusso di persone.
Inoltre, la Prefettura di Roma, insieme alla Regione Lazio, sta valutando una proposta ai sindaci per raccomandare alla popolazione di indossare la mascherina negli spazi aperti in caso di riunioni.
Inoltre proprio prima delle festività natalizie arrivano novità dagli scienziati che lanciano l’allarme su una nuova variante del Covid: individuata la prima volta l’11 novembre in Botswana, che ha un “enorme numero di variazioni” che potrebbero permettere al virus di aggirare l’immunità. Finora sono solo 10 casi, in tre Paesi, confermati della variante B.1.1.529, che contiene 32 variazioni della proteina spike, la parte del virus che la maggior parte dei vaccini usano per creare l’immunità contro il Covid: la variante è stata individuata in Sudafrica, in sei casi, ed ad Hong Kong, in un paziente appena rientrato dal Sudafrica.