Rivoluzione per chi compra casa: addio notaio, basta la scrittura privata

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

(QuiFinanza.it) Nuovi rilievi e nuova importanza viene attribuita alla scrittura privata nel determinare la proprietà di un immobile. Una qualsiasi dichiarazione formale del proprietario, contenuta all’interno di una scrittura privata, costituisce, a tutti gli effetti, la prova di un patto fiduciario. In altre parole viene aperta la porta alle intestazioni fittizie degli immobili. Ma cerchiamo di capire meglio.

Una recente decisione della Corte di Cassazione ha avuto il merito di allargare le possibilità legali attraverso le quali è possibile dimostrare la proprietà di un determinato immobile. Questo, in estrema sintesi, permette ai soggetti coinvolti in un’eventuale compravendita di evitare di ricorrere ad un notaio e di essere costretti a sostenere le spese per la redazione di un atto pubblico o per l’autentica delle firme.

Questa importante novità arriva dall’ordinanza n. 10472/2023 della Corte di Cassazione, secondo la quale è possibile dimostrare la proprietà di un immobile anche attraverso una semplice scrittura privata. In altre parole le parti non sono costrette a sottoscrivere un atto pubblico. È indispensabile, comunque vada, che le parti concordino nello scegliere questo strumento per trasferire la proprietà dell’immobile.

La scrittura privata, come abbiamo anticipato, è un documento sufficiente affinché le parti possano evitare di recarsi da un notaio per certificare la proprietà di un qualsiasi immobile. Ma cerchiamo di capire cosa comporta tutto questo e come debbano comportarsi i diretti interessati.

Come utilizzare una scrittura privata

È sufficiente la scrittura privata per dimostrare la proprietà di un qualsiasi immobile? Parrebbe di sì, almeno stando agli ultimi orientamenti della giurisprudenza.

Vediamo in quali casi può essere utilizzata questa soluzione. Proviamo ad ipotizzare il caso di un contribuente che sia in procinto di acquistare un immobile, ma che per ragioni fiscali o per il timore di un eventuale pignoramento, decida di intestarlo ad un altro soggetto. Nel momento in cui tra questi due soggetti dovesse sorgere una qualsiasi lite, il primo come farebbe a rive


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